Wildlife economy del cratere, una risposta alla crisi post terremoto. Se ne parla a Caccia Village domenica 14 maggio alle ore 11 (Sala Europa – Umbria Fiere, Bastia Umbra).
Dal 24 agosto 2016 in molte aree del Centro Italia un sisma con persistente scia ha sconvolto tutto il sistema socio economico.
Quello che gli esperti definiscono “cratere sismico” comprende 131 comuni e insiste su quattro regioni: Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo. E occupa una superficie operativo-funzionale di almeno 10.000 kmq.
Ritrovare una stabilità economica
Il territorio interessato necessita di tanti interventi, in primis la necessità di ritrovare una stabilità economica per le popolazioni che lo abitano.
Su questo si innesca un’idea del professor Bernardino Ragni, autore del libro Wildlife Economy.
Quasi una provocazione. Per meglio dire un progetto sul quale poter lavorare, che parte dal presupposto che un bene, particolarmente presente in quelle aree, cioè la fauna selvatica, non è stato scalfito dalla furia devastante del sisma.
Wildlife economy: impresa e fauna selvatica
Sulla fauna selvatica, quindi, si può provare a pensare di fare impresa sotto più punti di vista. Se ne parla nell’ambito della prossima edizione del Caccia Village, domenica 14 maggio alle ore 11 (Sala Europa).
Sempre a Caccia Village, lo scorso anno, il professor Bernardino Ragni aveva presentato con successo il suo libro Wildlife Economy.
Quest’anno presenta un nuovo progetto, basati su tre percorsi economici potenziali che afferiscono alla filiera alimentare, a quella venatoria e alla filiera naturalistica.
Un proficuo utilizzo di una risorsa rinnovabile: la fauna selvatica
Fruire della risorsa selvaggina sotto l’aspetto del prelievo venatorio, della creazione di percorsi enogastromici e dell’osservazione naturalistica e fotografica è il punto di forza verso il quale cacciatori, imprenditori e naturalisti dovrebbero poter convergere per l’utilizzo della risorsa rinnovabile.