«È stato fatto solo il primo passo». Durante il confronto con gli altri candidati alla segreteria del Partito Democratico, Matteo Renzi tiene alta l’attenzione sulla legittima difesa.
Mossa elettorale, strizzata d’occhio a destra o consapevolezza di un’esigenza reale? Sarà solo il tempo a dare la giusta interpretazione. I fatti però parlano di una decisa dichiarazione di Matteo Renzi sulla legittima difesa. «Dobbiamo essere in sintonia con il volere dei cittadini. Io non ho il porto d’armi, ma sulla legittima difesa dobbiamo fare di più». Nel confronto su Sky con Andrea Orlando e Michele Emiliano, gli altri candidati alla segreteria del Pd, l’ex premier sembra sconfessare la linea sinora tenuta dal partito che ha diretto fino al 4 dicembre 2016.
E mentre il Guardasigilli spiega che «che un Paese con più armi in circolazione non è un Paese più sicuro», e anzi l’Europa «deve occuparsi del traffico di armi», Renzi cambia gioco. Sulla legittima difesa è stato compiuto solo «il primo passo». Ma non basta. E questa impostazione non equivale a «cedere a una cultura securitaria, ma mettersi in sintonia con i cittadini».