Arsenal Firearms, azienda di Magno, piccolo centro nei pressi di Gardone Val Trompia, ha presentato oggi il nuovo corso di tiro operativo dedicato alla difesa abitativa e alla legittima difesa. A breve saranno rese note le date e le località interessate, almeno una in ogni regione italiana. A tenere il corso saranno due istruttori, Mauro Azzimondi e Davide Monorchio, esperti nella formazione delle persone “non addette ai lavori”, cioè chi non a che fare con le armi per motivi professionali.
Nel nostro Paese sono circa 18mila i titolari di porto d’arma per difesa personale, ma sono ben 5 milioni coloro che hanno un porto d’arma per l’esercizio del tiro a volo. “Di questi solo una minima parte sono agonisti sportivi che praticano il tiro accademico o dinamico sportivo”, dice Monorchio, “si può dedurre che la maggior parte delle persone detenga un’arma in casa propria a fini di difesa abitativa e che il porto d’armi serva più che altro per poterle trasportare saltuariamente per sparare qualche colpo”. Non solo: “Nel nostro sistema giuridico esiste la presunzione che ciascuno di noi conosca nel dettaglio le norme che regolano il porto, il trasporto delle armi, il loro uso legittimo e i principi della difesa legittima enunciati dall’articolo 52 del codice penale. Ma non è quasi mai così”, aggiunge Monorchio, “per questo il nostro corso inizia proprio con la disamina dell’articolo 52“.
Quando “non” sparare
“Arsenal Firearms ha voluto dare il proprio contributo per diffondere una corretta ‘cultura’ che renda i cittadini consapevoli delle norme di sicurezza fondamentali per il maneggio delle armi (siano esse norme di sicurezza amministrativa oppure di sicurezza operativa), dei limiti imposti dalla legge per l’uso legittimo delle armi e infine dare il proprio contributo all’introduzione di tecniche e tattiche proprie della difesa personale, non semplicemente mutuate dalle pratiche sportive”, precisa Azzimondi.
Che spiega il valore aggiunto del corso di Arsenal Firearms: “Durante i due giorni del corso, uno in aula e uno alla linea di tiro, non seguiremo una tecnica particolare, ma modelleremo l’insegnamento sull’allievo, sulle sue capacità, esperienza, e abilità. L’obiettivo è che l’allievo interiorizzi automatismi tali da imporre una corretta selezione di ciò che è bersaglio armato da quello che non lo è, per distinguere quello che è una minaccia attuale da ciò che non lo è più o non lo è mai stato. Potremmo paradossalmente affermare che insegneremo prevalentemente quando non sparare!”, conclude Azzimondi.
I plus della Arsenal Firearms Academy
“L’aspetto innovativo della nostra scuola è la proposta di un insieme di tecniche e di tattiche in un contesto più ampio, dove la legittima difesa viene analizzata prevalentemente dal punto di vista giuridico (cosa possiamo fare? Cosa non possiamo fare? Che cos’è l’eccesso colposo di legittima difesa?) ma anche dal punto di vista scientifico”, dice Silvia Fracassi, amministratrice unica di Arsenal Firearms, “vogliamo illustrare agli allievi che cosa avviene a un operatore a livello psicologico e a livello fisiologico quand’è sottoposto a un forte stress come può essere un’aggressione”.
Quali sono i punti di riferimento degli istruttori? “Un autore importante, uno dei nostri punti di riferimento è il colonnello Dave Grossman, autore di testi fondamentali come ‘On Combat’ e ‘On Killing’, risponde Monorchio, “con Grossman condividiamo l’appartenenza alla prestigiosa associazione americana ILEETA (Law Enforcement Educators and Trainers Association)”.
“Fedeli al motto molto usato in aeronautica, K.I.S.S. ovvero Keep It Simple Stupid, (falla stupidamente semplice), insegneremo tecniche semplici ed efficaci: un civile non può e non deve imparare tecniche militari per le quali occorrono anni di esercizio e pratica”, conclude Azzimondi.
Ecco il video di presentazione del corso: buona visione!
https://youtu.be/YVFYQxHWYWQ