Neil Gorsuch ha prestato giuramento nelle mani di Donald Trump e ben presto si potrebbe trovare a decidere sul diritto di portare armi ovunque.
Neil Gorsuch, il giudice nominato da Donald Trump che ristabilisce il plenum della Corte Suprema, potrebbe essere l’ago della bilancia già a pochi giorni dal giuramento. A Washington D.C. pende infatti il ricorso Peruta vs San Diego presentato da alcuni attivisti pro-armi.
In California un tribunale ha stabilito che la Costituzione degli Stati Uniti non garantisca il diritto di portare armi ovunque. Specie se non esistono “buone ragioni”. “Il Secondo Emendamento permette a ogni Stato federale di imporre proibizioni o restrizioni in tema di armi”. È la posizione del tribunale locale. E ciò ha determinato una discreta variabilità nell’applicazione della legge nelle varie contee della California, a seconda della sensibilità degli sceriffi.
Così un gruppo di difensori del Secondo Emendamento ha presentato appello alla Corte Suprema. E potrebbe trovare una valida sponda nel nuovo giudice. Neil Gorsuch, 49 anni, di Denver, riporta la maggioranza della Corte nelle mani dei conservatori dopo la lunga vacatio dovuta alla morte di Antonin Scalia. I presidenti repubblicani hanno nominato cinque dei nove giudici adesso in carica. Accanto a Gorsuch siedono John Roberts, Samuel Alito, Clarence Thomas e Anthony Kennedy. Stephen Breyer, Elena Kagan, Sonia Sotomayor e Ruth Bader Ginsburg sono le toghe nominate da Bill Clinton e Barack Obama,