Il rapporto finale del progetto Fire delinea i numeri delle armi sequestrate in Europa tra il 2010 e il 2015.
Sono 19.246 le armi sequestrate nel quinquennio 2010-2015 nei 28 Paesi dell’Unione europea. È il risultato finale del Progetto Fire coordinato dal centro Transcrime dell’Università Cattolica. Le armi che alimentano il mercato nero provengono principalmente dai Balcani e dall’ex Unione Sovietica. Le destinazioni principali? Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Regno Unito e Scandinavia. Il maggior numero di sequestri si è registrato nell’Europa occidentale (35%). Seguono il Mediterraneo (26%), il nord Europa (21%), e l’Europa orientale (18%). Le armi sequestrate sono per il 34% pistole e per il 27% fucili. Nel dettaglio, la ricerca copre il periodo da gennaio 2010 a marzo 2015.
Marina Mancuso, project manager di Fire, afferma che i dati parlino chiaro. “Il traffico illecito è composto quasi esclusivamente da vecchie armi che vengono riattivate. È estremamente raro vedere circolare pistole e fucili illeciti di nuova produzione”. Lo studio rivela inoltre come, almeno per adesso, il deep web sia poco utilizzato per questo tipo di transazioni illegali.