Come forse saprete, i dissapori in ambito familiare sono di gran lunga il primo motivo per guai interminabili (e talvolta insanabili) per chi detiene armi.
Accade spesso che durante le schermaglie giudiziarie, in vista di una separazione o di un divorzio, carabinieri e polizia operano ritiri cautelari di armi e licenze al minimo sospetto di conflitti che possano sfociare in un reato connesso con l’utilizzo delle armi. Lo stesso accade in occasione di litigi, anche sporadici, tra soggetti conviventi.
Nei casi più lievi, però, le procedure amministrative finalizzate a provvedimenti ablativi appaiono troppo gravi in relazione agli accadimenti. C’è sicuramente un atteggiamento prudenziale/preventivo, nella maggior parte dei casi senza volere punitivo contro il detentore di armi. Questure e prefetture devono istruire la pratica al fine di accertare la gravità del fatto in relazione ai provvedimenti che potrebbero adottare in seguito ai ritiri cautelativi: revoca o sospensione della licenza, decreto ex art. 39 comma 1 Tulps.
Una parte della giurisprudenza si sta orientando verso un’esatta qualifica dei litigi, e sostiene che se manca conflittualità, lo screzio è stato occasionale, isolato e verbale, non ci sono strascichi penali, le misura drastiche di tipo ablativo vanno considerate sproporzionate rispetto agli interessi in gioco e vadano evitate.
Un recentissimo caso ha visto coinvolto un appassionato cacciatore e socio Auda della fascia metropolitana torinese: dopo una difesa ben circostanziata e documentata, la Prefettura ha archiviato senza seguito, invitando la Tenenza dei Carabinieri a restituire la licenza, le armi e le munizioni “in assenza di provvedimenti dell’A.G. o di ulteriori fatti pregiudizievoli non noti all’ufficio”.
La buona notizia è che tale provvedimento favorevole è arrivato a due settimane dal deposito della memoria difensiva. Ci sono casi dove, purtroppo, occorre molto più tempo. Un meritato plauso alla solerzia dell’ufficio della prefettura di Torino, che ha istruito e concluso il procedimento amministrativo in tempi brevissimi.
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