La Cabot Guns presenta la Dirt to Damascus

La Cabot Guns presenta la Dirt to Damascus

Insieme al mastro ferraio Ray Rybar la Cabot Guns ha prodotto la Dirt to Damascus, pistola 1911 da collezione costruita con l’acciaio Damasco ricavato dalla terra del deserto dell’Arizona.

Il nome è l’unico aspetto non originale: si chiama infatti Dirt to Damascus, «dallo sporco all’acciaio Damasco», la pistola presentata nelle scorse ore dalla Cabot Guns, che l’ha sviluppata in collaborazione col mastro ferraio Ray Rybar, lo stesso cui si deve la realizzazione della D-Day con i residui bellici trovati sulle spiagge avamposto dello sbarco in Normandia.

Nell’ottobre 2022 infatti i tecnici della Cabot Guns si trasferirono nel deserto dell’Arizona per raccogliere terra ricca di minerale ferrosi; con loro c’era Rybar, che è in grado di trasformarla in Tamahagane, l’acciaio usato per le spade dei samurai.

Dopo due anni esatti, per raccontare i quali la Cabot Guns ha prodotto un documentario, la lavorazione è completa: è venuto fuori un pezzo unico, una pistola 1911 con una finitura lucida; la protegge una custodia in sicomoro costruita da Steven Parker, che l’ha tinta di marrone medio per far risaltare carattere e profondità delle venature, e all’interno con una tonalità più scura, per potenziare il contrasto.

L’atto di creare questa pistola, commenta la Cabot Guns, non è stato solo un’attività artigianale: «è stato un racconto che s’incardina nella storia dell’umanità».

Leggi le news, gli approfondimenti legali e i test di armi e di munizioni sul portale web di Armi Magazine.