La Arex Zero 2S è l’evoluzione della Zero 1, pistola da difesa-servizio e da tiro sportivo presentata nel 2016: l’arma incorpora numerose migliorie che la rendono ancor più performante pur mantenendo l’ottimo feeling offerto dalla versione precedente.
Sono passati esattamente 10 anni da quando Arex si affacciò all’esposizione parigina Eurosatory 2014, dedicata al settore del military e del law enforcement: allora era un’azienda slovena quasi sconosciuta ai più, anche se da anni produceva parti destinate alle armi pesanti, oltre che ai settori della meccanica di precisione e dell’automotive.
In quell’anno polizia ed esercito sloveno avevano deciso di rinnovare la propria arma corta individuale: Arex decise di sfruttare con il proprio marchio il notevole know-how in fatto di tecnologie e di conoscenze dei materiali e progettò e produsse una pistola semiautomatica, pensata principalmente per il porto “manifesto” in fondina: era la Rex Zero 1.
Dall’Europa la pistola approdò nel giro di qualche mese al mercato americano, e precisamente allo Shot Show di Las Vegas del 2016, dove ottenne un ottimo riscontro. Dal primo modello sono seguite altre versioni della Zero 1 (Compact e Tactical), oltre ad altri modelli, la sportiva Alpha e la striker fired Delta, in tre versioni (L, M ed X), giunta alla seconda generazione.
Arriva la seconda generazione
Dopo 10 anni, la Zero 1 aveva bisogno di un rinnovamento ed eccoci giunti alla Zero 2, disponibile sia nella versione Standard (2S), sia in quella Compact (2C).
Le novità interessano in gran parte l’ergonomia: a cambiare, infatti, sono l’impugnatura e gli intagli di presa del carrello, mentre restano invariate le note positive legate ai comandi (tranne il pulsante di sgancio del caricatore) e alla qualità costruttiva.
Che cosa cambia con la Arex Zero 2S?
La pistola è consegnata nella classica valigetta in materiale plastico, con interno sagomato e chiusura a doppio cursore; insieme a essa, troviamo due caricatori metallici da 18 colpi, sei piastrine per il montaggio di un punto rosso, un kit di pulizia e il manuale di istruzioni.
La prima caratteristica che balza all’occhio è la diversa lavorazione delle due guancette polimeriche che abbracciano l’impugnatura in Ergal (il fusto in lega leggera è ottenuto partendo da una piastra di 7075-T6 lavorata da moderne macchine Cnc): rispetto alle precedenti, un po’ anonime, ora mostrano più personalità, sono esteticamente più accattivanti e offrono un grip notevole, in ogni condizione (la nostra prova è avvenuta a oltre 30°C).
A ben vedere è cambiata anche la porzione anteriore dell’impugnatura (front grip): nella Zero 1 era rigato, ma ora presenta una fitta serie di cuspidi su cui la mano non scivola per nulla; inoltre, mentre prima la zona era piatta, ora presenta un leggero incavo per il medio della mano forte, con un più accentuato undercut (la curvatura verso l’alto del punto di attacco del ponticello all’impugnatura).
Tutto ciò favorisce una presa della pistola salda e alta, grazie anche alla nuova conformazione dell’elsa che appare ora più scavata.
Presa più snella
Impugnando la Arex Zero 2S per la prima volta, si ha la sensazione che sia più sottile: l’impressione è confermata dall’azienda che dichiara di aver ridotto la superficie dell’impugnatura del 15%.
A ogni modo c’è sempre un vano che ospita un caricatore da 18 colpi, quindi l’impugnatura è buona per chi ha mani medio-grandi; chi le ha piccole, invece, faticherà un po’ a gestire bene e rapidamente i comandi.
È cambiata anche la slitta Picatinny nel dust cover, che ha uno slot in meno (3 invece di 4), ma resta comunque in grado di ospitare una grande varietà di torce tattiche.
Altre due novità riguardano, poi, il carrello che incorpora l’ormai (quasi) onnipresente piastrina di copertura della svasatura per il punto rosso – la 2S è, infatti, optic ready – che incorpora anche il tratto finale degli intagli di presa che ora sembrano più profondi; quelli anteriori, poi, sono anche più estesi e coprono quasi tutto il carrello in altezza (prima lo facevano solo per un breve tratto).
Un rapido confronto con una foto della Zero 1 ci fa notare un’ultima differenza: il pulsante di sgancio del caricatore ha un nuovo disegno a righe orizzontali (prima aveva una zigrinatura) e anche la forma è diversa, concepita per sfruttare a meglio l’incavo realizzato nella guancetta; resta confermato il funzionamento su entrambi i lati dell’arma, senza dover spostare il pulsante sulla destra: una vera comodità per un’arma di servizio.
Squadra vincente
Per il resto, la Zero 2S, come la precedente Zero1, adotta alcune delle migliori caratteristiche del sistema Sig Sauer, in particolare della P226, design che nel 2024 ha compiuto 40 anni.
La prova completa sarà pubblicata nel numero di ottobre 2024 di Armi Magazine, in edicola dalla metà di settembre.
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