Le armi nella sfida Trump-Harris

Le armi nella sfida Trump-Harris; puzzle Donald Trump e Kamala Harris
© Tomas Ragina / shutterstock

Risolta la questione che stava monopolizzando la campagna elettorale («Joe Biden sarà ancora in grado di fare il presidente?»), è molto probabile che le opposte posizioni sulle armi segneranno i mesi che avvicinano l’America alla sfida elettorale tra Donald Trump e Kamala Harris.

Finora erano state un argomento marginale, come tutti gli altri: fino a domenica scorsa la campagna elettorale per le elezioni presidenziali americane ruotava soltanto intorno a un unico tema, le condizioni di Joe Biden; ma dopo la sua rinuncia e la candidatura di fatto di Kamala Harris, vicepresidente in carica (l’investitura ufficiale arriverà nel corso della convention di Chicago, in programma dal 19 al 22 agosto), la discussione sulle armi tornerà a essere centrale nella sfida tra i democratici e Donald Trump.

È chiaro già dalla lettera con cui Biden ha annunciato la rinuncia alla ricandidatura: tra quelli che considera i principali successi dei suoi quattro anni alla Casa Bianca inserisce la legge sull’uso sicuro delle armi approvata a giugno 2022 (è stata la prima in tre decenni: ha reso più approfonditi i controlli sui minori di 21 anni, potenziato il sistema dei background check, aumentato i finanziamenti per le cosiddette red flag, ossia i segnali di rischio); e per tutto il mandato ha cercato di aumentare le restrizioni.

Harris-Trump, posizioni nette sulle armi

La posizione di Kamala Harris è affine: nel maggio 2022, poco meno di un mese prima del voto finale sulla legge, chiese al parlamento di mettere al bando le armi d’assalto, «che hanno uno scopo ben preciso: uccidere rapidamente un gran numero di esseri umani. Un’arma d’assalto» disse «è un’arma da guerra che non può avere spazio nella società civile».

Opposta è la posizione di Donald Trump, sostenuto se non venerato da tanti appassionati di armi (anche se nel corso della sua presidenza era stato lui a vietare l’uso e il possesso dei bump stock, divieto fatto recentemente cadere dalla Corte suprema) e dall’Nra: per lui il secondo emendamento sta sullo stesso scaffale del Vangelo.

Date le posizioni così diverse, è sicuro che le armi troveranno spazio negli ultimi tre mesi e mezzo di campagna elettorale; più difficile è ipotizzare quanto peseranno nelle scelte degli elettori, la cui spaccatura un sondaggio del Pew Research Center aveva già evidenziato.

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