La Steyr L9-A2 Mf è la versione con canna lunga della striker fired austriaca, da poco rinnovata partendo dalla M9-A1: monta la canna molto in basso rispetto all’impugnatura e offre soluzioni inedite per sicura e impugnatura.
Il marchio Steyr è oggi conosciuto in tutto il mondo per le sue meravigliose bolt action da caccia (come l’ultima nata, la Monobloc), oltre che per i fucili da sniper Ssg e quello d’assalto Aug-Sa.
In realtà, il fabbricante austriaco ha prodotto da sempre anche ottime pistole; all’inizio degli anni Novanta del secolo scorso, per contrastare il successo della connazionale Glock, Steyr ricorse alla fantasia del progettista Wilhelm Bubit: aveva lavorato sulla pistola rivale e riteneva fosse possibile realizzare qualcosa di ancora migliore.
Nacque così la prima Steyr M, arma pensata fin dall’inizio per essere camerata in 9×19, 9×21, .40 S&W e .357 Sig e, quindi, dotata di un certo margine di robustezza in più rispetto a quello di altre pistole che, nate per il 9 Parabellum, sono poi state camerate anche in 40 S&W che, erogando una quantità di moto superiore, stressa maggiormente le armi rispetto a quanto non faccia la cartuccia di calibro inferiore.
Tre generazioni di Steyr
La prima Steyr M è stata commercializzata dal 1999 e alla versione full size ha fatto ben presto seguito quella compatta, con carrello e calcio più corti. Nel 2004 la pistola è stata sottoposta a un ammodernamento con l’aggiunta di una slitta Picatinny: sono così nate le Steyr M9 A1, M40 A1 ed M357A1 e le corrispondenti varianti compatte S9 A1, S40 A1 e S357 A1 che, probabilmente proprio per la nuova estetica, sono state accolte sui mercati internazionali con maggior favore rispetto alle varianti precedenti.
Nel 2019 è arrivata la terza generazione delle pistole di Steyr, costituita da modelli L9 (canna lunga 115 mm), C9 (canna di 92 mm) ed M9 (canna di 102 mm): Tfc, come abbiamo visto storico importatore di Steyr, importa in Italia anche l’ultima generazione.
Dopo aver provato la versione intermedia M9-A2 Mf (Armi Magazine, aprile 2022), una crossover (grande caricatore abbinato a canna compatta), abbiamo voluto mettere alla prova quella con la canna più lunga da 115 mm: la L9-A2 Mf.
Primo contatto
Rispetto all’A1 che aveva un’impugnatura piuttosto arrotondata e con un risalto anteriore di tenuta per il dito medio (finger groove), l’A2 presenta un’impugnatura più squadrata, liscia sul davanti e, caratterizzata da ampie superfici antiscivolo che garantiscono un ottimo grip anche con mani bagnate o sudate.
Nel back strap troviamo un disegno a cuspidi con apice arrotondato che, insieme con i pannelli laterali e parte del fusto, offrono una presa salda dell’arma in ogni situazione, favorita anche dall’elsa, che ha dimensioni generose e una conformazione atta a favorire una presa molto alta.
Ulteriore aspetto positivo è la possibilità di adattare le dimensioni dell’impugnatura alla mano del tiratore grazie ai dorsalini di ricambio ma anche grazie ai pannelli laterali sostituibili con altri di differente spessore.
È stata invece confermata la caratteristica più apprezzabile nel tiro della M9, cioè il ridotto rilevamento dell’arma, ottenuto grazie all’adozione di un design dell’impugnatura che mira a diminuire al massimo l’altezza della mano rispetto all’asse di canna.
Ciò è stato possibile grazie all’adozione di un carrello fortemente ribassato, la cui massa contenuta provoca reazioni allo sparo piuttosto tranquille e costanti. Sul carrello, gli intagli di presa, presenti sia davanti sia dietro, sono ben sfruttabili quando si deve arretrare il carrello.
Dove trovare la prova completa della Steyr L9-A2 Mf
La pistola austriaca è la protagonista della copertina del numero di marzo 2024 di Armi Magazine che trovate ancora in edicola oppure, in digitale, in PocketMags. Nello shop di Editoriale C&C è possibile abbonarsi alla rivista, sia in versione cartacea sia digitale.
Nel frattempo puoi guardare il video della prova all’Oklahoma Camp di Uboldo.
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