Il Tar del Lazio ha deciso che la circolare del governo Meloni sulle munizioni in piombo è inefficace nei passaggi in cui si pone in contrasto con la normativa comunitaria.
Non riguarda solo la caccia, visto che contiene anche un paragrafo in cui s’esclude esplicitamente l’estensione del divieto agli impianti di tiro sportivo: discutendo il ricorso delle associazioni di protezione ambientale, il Tar del Lazio ha di fatto stabilito che la circolare del governo Meloni sull’utilizzo delle munizioni in piombo nelle zone umide è inefficace nelle parti in cui si pone in contrasto con la normativa comunitaria, e che dunque il regolamento europeo è «pienamente cogente», ossia in vigore, e direttamente applicabile dal personale di vigilanza e dalla magistratura «nel testo, invariato, dettato dal legislatore europeo».
In prossimità e all’interno delle zone umide, anche effimere, è dunque punito anche il solo possesso di munizioni tradizionali. Bisogna capire se il governo Meloni interverrà di nuovo, stavolta con un atto che ha forza di legge e che dunque lo metterebbe ufficialmente contro le istituzioni europee; e nel concreto quali siano le difficoltà che improvvisamente le strutture di tiro sportivo sono costrette ad affrontare.
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