Per Assiv-Confindustria, Legacoop produzione e servizi e Confcooperative lavoro e servizi, per la vigilanza privata “serve lavoro congiunto di governo e parti sociali per garantire il rispetto del Ccnl e una retribuzione equa e dignitosa”.
“Piena disponibilità nel contribuire a individuare tutti gli strumenti e le misure capaci di garantire le migliori condizioni di sviluppo del comparto della vigilanza privata, a vantaggio di aziende, lavoratori e committenza pubblica, ma è necessario un immediato intervento del governo a tutela del comparto, per snellire i procedimenti amministrativi, garantire il pieno rispetto del codice appalti, il contrasto ai contratti pirata e una retribuzione equa e dignitosa a tutte le lavoratrici e i lavoratori”.
È quanto ribadito ieri da Assiv – Associazione italiana vigilanza privata e servizi fiduciari di Confindustria, Legacoop produzione e servizi e Confcooperative lavoro e servizi in occasione della riunione del Tavolo sicurezza privata presso il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali convocato dal sottosegretario di Stato, senatore Claudio Durigon, con l’obiettivo di affrontare in maniera organica le molteplici difficoltà che affliggono un settore di importanza centrale per lo svolgimento di moltissimi servizi essenziali.
Contro i contratti pirata
“Pur convinti della centralità e del valore della contrattazione collettiva” ha affermato la presidente di Assiv, Maria Cristina Urbano “per mezzo della quale le parti sociali hanno l’opportunità di definire le esigenze economiche e politiche alla base del contratto di lavoro, auspichiamo un serio confronto con il governo in merito a un complesso di misure normative, fiscali e regolamentari che invochiamo da tempo.
Riteniamo non essere ulteriormente procrastinabile un’azione decisa contro i contratti pirata, il cui unico scopo è l’esercizio di una deplorevole azione di dumping a danno delle aziende (e dei lavoratori) che operano nel pieno rispetto del complesso quadro normativo che regola il settore della vigilanza privata. Assiv rappresenta sin dalla sua costituzione un interlocutore fondamentale per la definizione della normativa di riferimento e, in pieno spirito di leale collaborazione con le istituzioni, ha colto l’occasione per ricordare ancora una volta che la piena applicazione del codice appalti e la valorizzazione anche economica delle alte professionalità espresse dal comparto costituiscono la premessa per l’ulteriore incremento nei livelli retributivi.
Pensare che il privato possa, da solo, farsi carico di criticità di sistema che trovano la loro origine anche nel settore pubblico è illusione vana e controproducente, così come non possono risolvere il problema provvedimenti giudiziari rivolti verso singole aziende, che hanno l’unico effetto di creare evidenti asimmetrie di mercato”.
Un attacco intollerabile
“In questi giorni stiamo assistendo a un attacco intollerabile” ha detto il direttore di Legacoop produzione e servizi, Andrea Laguardia “nei confronti di un settore che coinvolge migliaia di lavoratori onesti e imprese qualificate, tra cui le cooperative (le più longeve del sistema imprenditoriale), che difendiamo con orgoglio e che troppo spesso vengono associate alle false cooperative caratterizzate da evasione fiscale e sfruttamento del lavoro: problemi che non riguardano la forma d’impresa, in quanto chi decide di operare nell’illegalità lo fa anche attraverso srl e spa.
La parte speciale del Ccnl che regola i servizi fiduciari è diventata, da una lettura superficiale, il capro espiatorio per evitare di entrare nel merito delle soluzioni per invertire il trend galoppante di un impoverimento del potere di acquisto dei salari. Non è sufficiente il salario minimo per superare il lavoro povero, servono altri interventi per agire su tutte le leve, a partire dalla produttività e dalla crescita complessiva dell’economia del Paese. Il governo deve fare la sua parte: revisione dei contratti in essere con la Pubblica Amministrazione, che tengano conto degli aumenti attuali e previsti dai Ccnl, detassazione immediata degli aumenti contrattuali che contribuirebbe in modo importante ad abbattere il costo del lavoro. Questi due interventi permetterebbero l’innesto immediato di un volano per crescere i salari dei lavoratori di tutti i settori dei servizi che operano per gli enti pubblici e privati“.
Responsabilizzare la committenza
“È necessario responsabilizzare la committenza, in particolare quella pubblica“ ha detto il presidente di Confcooperative lavoro e servizi, Massimo Stronati “affinché scelga la qualità degli affidamenti, evitando logiche di mero risparmio che inevitabilmente finiscono per penalizzare i salari, parimenti va difeso e sostenuto il ruolo della contrattazione collettiva, in continuità con l’impianto delineato dal nuovo codice dei contratti pubblici”.