La Commissione europea contesta la possibilità d’usare munizioni in piombo per il tiro sportivo nelle zone umide.
La normativa comunitaria ha dato un indirizzo diverso: nella lettera con cui ventila la possibile apertura d’una procedura d’infrazione per quattro temi legati alla caccia la Commissione europea contesta la circolare del governo Meloni anche nel passaggio in cui ha escluso i campi di tiro sportivo dall’applicazione del divieto d’usare munizioni in piombo nelle zone umide.
È possibile, si legge, «che una struttura di tiro sportivo si trovi in prossimità d’una zona umida e che i pallini di piombo utilizzati cadano in acqua», inquinando; e anche dove la legge obbliga a raccoglierli «è altamente improbabile che si possa assicurare che nessuno dei colpi sparati raggiunga le zone umide».
Per rispondere il governo italiano ha a disposizione otto settimane; il ministero degli Affari europei ha chiesto però d’anticipare la scadenza al 18 settembre.
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