La Browning Bar 4X Ultimate, nuova versione della sempiterna carabina del produttore belga, è configurabile dall’acquirente secondo i propri gusti e disponibilità: si parte da quattro allestimenti di carcassa/calcio e si prosegue scegliendo calibro e mire.
Non necessita certo di presentazioni la Bar di Browning, arma che monopolizza il segmento dal 1967, data della sua commercializzazione: con pochissimi altri modelli si spartisce il mercato delle carabine semiautomatiche.
Il nome deriva dalla Bar (Browning automatic rifle), la mitragliatrice che fece la differenza dall’ultimo anno della Prima guerra mondiale fino alla guerra del Vietnam, ma di essa l’attuale modello prende, oltre al nome, poche impostazioni meccaniche che ne fanno la prima carabina semiautomatica camerata in calibri magnum pensata espressamente per l’impiego venatorio.
Fin dagli esordi ebbe successo, tanto che ha superato il milione e 200mila di esemplari prodotti. Nel 1976 arrivò l’allestimento denominato Type 2, che introduceva alcune modifiche marginali, seguito dal più radicale modello Mark II, nel 1993, riprogettato dall’ingegnere belga Joseph Rousseau.
La terza generazione delle carabine semiautomatiche Browning è datata 2015: battezzata Mk3 (Mark 3), assimilava le migliorie apportate dal produttore a tutto il catalogo, a partire dallo scatto Super Feather e dal sistema di armamento manuale del percussore.
Browning è però un marchio molto dinamico, sempre attento a intercettare e anticipare le esigenze del mercato: è per questo che nel 2023 ha visto la luce la nuova generazione, la Bar 4X, la cui caratteristica peculiare è la modularità.
Configuratore online
Browning ha creato una piattaforma che conserva le migliori qualità della Bar, migliorando qualche dettaglio, ma soprattutto consentendo al cacciatore di configurare la carabina perfetta per le proprie esigenze.
Il punto di partenza è l’insieme canna-carcassa, disponibile in quattro versioni, con livello di finitura crescente. Si parte dallo spartano allestimento Hunter, con carcassa anodizzata nera e liscia, per passare alla Elite, con carcassa nera e leggere incisioni, e all’Ultimate, quello della nostra prova: ha la carcassa nichelata, impreziosita da un’incisione con volute e scene di caccia.
Completa la rosa delle scelte l’allestimento Platinum, con carcassa sempre nichelata ma con un’incisione più elaborata ed estesa. Mentre le prime due sono consegnate in una scatola in cartone, le due versioni più elaborate sono vendute in una valigetta in Abs firmata Negrini.
Quattro i calibri a disposizione di tutti i modelli: .308 Winchester, .30-06 Springfield (lo abbiamo scelto per la prova) e 9,3×62 (tutti con canna da 530 mm), e il poderoso .300 Winchester Magnum, abbinato a una canna più lunga, 610 mm.
Il secondo step è la scelta della calciatura in legno (al momento l’unica disponibile), con due configurazioni possibili:
- una calciatura ambidestra in noce di grado 2 o 3, con calcio a pistola dritto, zigrinatura con passo di otto linee per pollice e calciolo Inflex 2 dello spessore di 25 mm;
- una calciatura sempre in legno di noce (anche in grado 4), ma dal disegno di stile bavarese, con calcio caratterizzato da profilo a schiena di cinghiale, disponibile soltanto per tiratori destrorsi, con zigrinatura più fine, con passo di 9 linee per pollice e calciolo Inflex 2 spesso 20 mm. La finitura è sempre eseguita a olio, con effetto lucido.
Terzo step è la scelta degli organi di mira, con un ventaglio molto ampio di possibilità e senza configurazioni preimpostate. Questo perché la canna dispone dei classici fori filettati sulla carcassa per il montaggio del cannocchiale o di una slitta Picatinny, ma anche di due fori filettati in posizione battue, che consentono il montaggio della bindella battue, della tacca di mira (standard o scheletrata) oppure del punto rosso Kite K1.
A parte l’Hunter che è priva di mire metalliche, tutti gli allestimenti montano di serie la bindella battue e il mirino regolabile.
Per consentire di montare un mirino, Browning ha studiato un sistema modulare alla volata: svitando il coprifiletto lungo, infatti, è possibile montare un mirino, che viene poi bloccato da un coprifiletto più corto. È inoltre possibile montare un freno di bocca.
Carcassa irrigidita
Nella progettazione della Bar 4X Browning ha lavorato per migliorare la resa alle maggiori distanze, considerata uno dei punti deboli delle carabine semiautomatiche rispetto ad altre piattaforme.
Perciò si è cercato d’irrobustire la carcassa: è sempre in lega leggera, ma più robusta e rigida, con spessori incrementati in corrispondenza dei punti di contatto con la calciatura; allo stesso tempo le forme sono state arrotondate, così da non appesantire la linea dell’arma.
Sicura più ergonomica
Come su alcune versioni della Mk3, la Browning Bar 4X Ultimate dispone della sicura manuale hand cocking, costituito da un cursore sul dorso della carcassa che consente di distendere la molla del percussore, rendendo impossibile lo sparo anche in caso di caduta accidentale: il percussore si arma al momento del tiro, spingendo semplicemente il cursore.
Con la stessa semplicità, e in maniera che con un minimo di allenamento diventa assolutamente silenziosa, lo si disarma qualora si decida di non esplodere il colpo.
Nella Browning Bar 4X Ultimate però il cursore dell’hand cocking è stato allargato per fornire una superficie di appoggio più ampia per il pollice, mentre la corsa è stata ridotta da 20 a 15 mm, per consentire un azionamento più istintivo e più rapido.
Funzionamento immutato
“Squadra che vince, non si cambia” recita il proverbio. Che Browning ha seguito per la sua carabina di successo lasciando immutata l’impostazione del modello rispetto alla Mk3. La ripetizione semiautomatica è assicurata dall’azione di una porzione dei gas di combustione, opportunamente deviati per azionare un pistone nascosto alla vista dall’astina.
Sotto la spinta dei gas, il pistone arretra spingendo l’otturatore, a esso solidale, e provoca la rotazione e lo svincolo della sua testa.
Compiute le operazioni di estrazione ed espulsione, la molla di recupero riporta l’otturatore in avanti permettendogli di prelevare una cartuccia dal caricatore e di camerarla. Anche il funzionamento di questa Bar, certo lubrificato da un cinquantennio di esperienza, è estremamente affidabile: le alette dell’otturatore vanno a chiudere direttamente in canna, fornendo quindi un complesso virtualmente indistruttibile. Sulla carcassa, a destra, è presente la leva di sgancio dell’otturatore.
La prova a fuoco della Browning Bar 4X Ultimate
Abbiamo messo alla prova la Browning Bar 4X Ultimate sia alla distanza di 25 metri, con tiro all’imbracciata, sia a 50 metri con appoggio anteriore (guarda il video della prova). Browning ha dotato la carabina in prova di un punto rosso Bt1 di Kite Optics, l’azienda che produce in esclusiva per Browning ottiche da quest’ultima commercializzate. L’ottica è molto compatta e leggera che non influisce sul brandeggio dell’arma nello sparo in piedi, ma che ha limitato di fatto la distanza a cui mettere alla prova la carabina.
La Bar 4X è compatta e nell’uso in piedi è molto rapida a salire alla spalla, con un puntamento istintivo e naturale: il feeling offerto dalla nuova Bar si allinea con quello delle generazioni precedenti.
Ottimo lo scatto, il Super Feather Trigger già montato sulla Mk3: abbiamo misurato un valore del peso di sgancio bassissimo, degno di un’arma da tiro sportivo: solo 643 grammi; e poi ha una corsa estremamente breve: in pratica, si spara… con il pensiero.
Molto ben congegnata la sicura, che con le nuove dimensioni è ancor più agevole da inserire e disinserire, nel silenzio più assoluto e, soprattutto, senza distogliere gli occhi dal bersaglio.
Inoltre il rinculo è ben gestibile, soprattutto sparando all’imbracciata, consentendo di doppiare il colpo efficacemente: merito del calciolo Inflex 2 che non solo attutisce bene il colpo alla spalla, ma, grazie alla particolare struttura interna, devia le forze verso il basso, allontanando la calciatura dalla guancia del tiratore.
La prova completa della Browning Bar 4X Ultimate è stata pubblicata sul numero di luglio 2023 di Armi Magazine: lo puoi acquistare nel sito shop di Editoriale C&C.