Tra i quesiti ricorrenti e tra gli articoli di approfondimento legale, anche recenti, emerge che le modalità di custodia diligente delle armi e quelle relative al loro trasporto preoccupano i detentori e costituiscono materia di contenzioso. Ecco l’opinione dell’avvocato Fabio Ferrari.
Le norme stringenti
Cominciamo affrontando la tematica di custodia e trasporto delle armi. A livello di semplice detentore non professionale, è bene rammentare che solo i titolari di licenza di collezione sono tenuti a norme di custodia stringenti, che appaiono scritte sulla licenza o impartite (sempre per iscritto) in momenti successivi dalla Questura di appartenenza. C’è una ratio in questo: pur essendo legittima la richiesta di collezione con una sola arma iscritta, nella maggior parte dei casi il collezionista detiene una grande quantità di armi (decine o centinaia). In tutti gli altri casi basta la diligenza del buon padre di famiglia: armi sotto chiave ma non necessariamente dentro una cassaforte o un armadio di sicurezza. Attenzione alla presenza di minori e conviventi; possono assumere rilevanza anche alcuni loro comportamenti.
Ricordate che siete la parte debole per il solo fatto di detenere armi; se non vi sta bene potete sempre emigrare, oppure vendere le armi. Da molti anni da noi è così, e non vedo possibilità di cambiamenti epocali all’orizzonte. Ciò non significa che ogni contestazione sia giusta e fondata; molte, diciamo tre su quattro, sono ridicole e non reggono un esame profondo. Nel dubbio, rivolgetevi immediatamente a un legale esperto della materia. Il tempo gioca unicamente a vostro sfavore; lasciar correre o dormirci sopra spesso convalida e cementifica contestazioni errate a voi sfavorevoli. Diffidate da chi vi dice che è tutto a posto senza rilasciare un verbale; potrebbero tornare il giorno dopo e portarvi via tutto quanto in via cautelativa: è già accaduto parecchie volte. L’ispezione o il controllo delle forze dell’ordine termina con un verbale (che tutti devono firmare) dove devono contestare cosa non va e dove potete contro dedurre o farne riserva. Se non sono state rilevate circostanze gravi e indifendibili (leggi: essere colti con le mani nella marmellata) mettete subito le cose in chiaro, non siete lì per subire passivamente.
Durante il trasporto
Resta poco spazio per la fase dinamica. Trasportare armi richiede una sola cautela: non devono essere cariche e immediatamente disponibili all’uso. Non è vero che l’arma si può muovere da casa vostra solo per andare al poligono. Ci possono essere mille altre situazioni dove il trasporto è pienamente legale: recarsi in armeria, presso un amico per una possibile vendita, per una riparazione o una manutenzione qualificata, e via di seguito. Non è neppure obbligatorio dichiarare il trasporto dell’arma a un controllo stradale, non complicatevi la vita.
È sicuramente più semplice il trasporto delle armi corte, occupano meno spazio e di solito sono vendute in un contenitore con chiusura; per una sicurezza assoluta potrete aggiungere un piccolo lucchetto. Fucili e carabine richiedono un contenitore a valigetta o almeno un robusto fodero in cordura. Ove possibile togliete l’otturatore o smontate le canne (circostanza normale per il sovrapposto da piattello). Verificate prima della partenza da casa che caricatori e serbatoi siano vuoti. Le munizioni commerciali vanno trasportate nelle loro confezioni, quelle ricaricate nelle apposite scatole in plastica che trovate a pochi euro.
È quando finisce il trasporto e si inizia sparare che vanno attuate le maggiori attenzioni. In caso di errore non si può fermare il tempo, rincorrere il proiettile e riporlo dentro il bossolo. Di questo vi dovete preoccupare! Per il resto, vivete sereni la vostra passione.
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