Dopo la strage di Uvalde il senatore Murphy (Connecticut) implora i colleghi di trovare un terreno comune per discutere di restrizioni alle armi in America.
Se a ogni strage osserva e si dispera senza intervenire, la politica americana continuerà a mostrare una sorta d’approvazione («endorsement») alle azioni omicide dei killer che la vedono piangere e poi restare inerte: sono durissime le parole con cui il senatore dem Chris Murphy (Connecticut) implora i colleghi di trovare una sintesi per imporre alcune restrizioni alle armi in America. «Che cosa stiamo facendo?» ha chiesto Murphy al Senato a poche ore dal massacro di Uvalde. «Perché avete faticato così tanto per diventare senatori e ottenere una posizione di potere se la vostra risposta a una carneficina che sembra non arrestarsi è non fare niente? Perché siete qui e non risolvete un problema così cruciale?».
Come già Biden a poche ore dalla strage, Murphy ricorda che le shooting mass avvengono «solo in questo Paese e in nessun altro; lasciarle continuare è una nostra scelta». Ecco perché democratici e repubblicani, «che capisco che non saranno d’accordo con tutto quello che sostengo», devono trovare un sentiero condiviso e approvare una legge che riduca le possibilità che si verifichino sparatorie nelle scuole e nei luoghi pubblici. «Possiamo trovare un terreno comune»: non risolverà il problema drammatico della violenza in America, ma potrà aiutare a contenerlo.
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