I possibili sviluppi della guerra in Ucraina spingono l’ufficio del Capo di Stato maggiore a fornire una serie di indicazioni specifiche all’esercito italiano.
Da qualche ora ne scrivono tutti i principali quotidiani nazionali: la crisi internazionale ha spinto l’ufficio del Capo di Stato maggiore a fornire una serie di indicazioni specifiche all’esercito italiano. Tutto l’addestramento deve essere orientato al combattimento sul campo (warfighting); sono rinviate tutte le esercitazioni non specifiche.
Bisogna poi prestare particolare attenzione nel valutare le domande di congedo anticipato: evidentemente c’è bisogno di soldati. Lo dimostra anche un’altra indicazione sulle unità in prontezza, da alimentare al 100% con personale ready-to-move “senza vincoli d’impiego operativo” eventualmente “ricorrendo all’istituto del comando”. Le indicazioni valgono anche per il personale medico e sanitario; anzi, qualsiasi richiesta di concorso operativo sul territorio nazionale (facile pensare al modo in cui s’è sviluppata la campagna vaccinale anticovid-19) dev’essere autorizzata dal comando centrale. Il personale in ferma prefissata dovrà alimentare prioritariamente i reparti che esprimono unità in prontezza.
Lo Stato maggiore impone inoltre di evitare il frazionamento delle unità, così da ottenere una maggior omogeneità delle forze impiegate; e di massimizzare il livello d’efficienza di mezzi cingolati, elicotteri e artiglieria.
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