Ecco gli ultimi sviluppi della vicenda legata al dissequestro delle Zastava M76.
A seguito delle ordinanze di dissequestro delle Zastava M76, il raggruppamento delle carabine da modificare e rendere ai legittimi proprietari (o eredi o danti causa) si era completata da alcuni mesi (settembre 2021). Tuttavia l’opera di ripristino e restituzione ha subito un ritardo perché la polizia ha dovuto verificare e compilare un elenco finale; ed erano emersi alcuni errori materiali. La procedura non ha quindi richiesto (e non richiede) alcun intervento dei difensori; non è in dubbio la legittimità delle richieste e di quanto stabilito dal giudice, ma solo la corretta esecuzione burocratica dei dissequestri. Ecco perché Tfc, incaricata quale ausiliario per le modifiche tecniche, non si è attivata e ha atteso la risoluzione di queste vicende.
Alla fine dello scorso novembre la polizia ha compiutamente evidenziato l’iter formalmente corretto per attuare i dissequestri emendando gli errori materiali. Con l’ordinanza del 29 dicembre 2021 il gip presso il Tribunale di Brescia ha recepito tale indirizzo disponendo “la correzione delle indicazioni contenute nei provvedimenti con i quali questo giudice ha disposto il dissequestro delle armi, nel senso proposto nella nota degli stabilimenti della Polizia di Stato […] in data 17 novembre 2021, da intendersi qui integralmente richiamata”.
Quindi tutte le ordinanze di dissequestro sono da considerare corrette in senso conforme a quanto rilevato dalla polizia; ora non dovrebbe esserci alcun motivo per non procedere con le modifiche e le restituzioni. L’ultima parte dell’ordinanza dispone infine che, per le eventuali armi non sparanti a raffica ma non ancora restituite, sarà la Tfc a occuparsi della diretta restituzione senza eseguire interventi, per esse non necessari.
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