La Cassazione ha definito i criteri necessari per valutare l’incauta custodia in caso di furto di armi.
Non è sufficiente ricostruire la dinamica sulla base della denuncia: in caso di furto di armi, il giudice deve valutare l’eventualità di un’incauta custodia servendosi di prove concrete. Lo ha stabilito la prima sezione penale della Cassazione (sentenza 35453/2021, motivazioni diffuse qualche giorno fa) accogliendo il ricorso di un cacciatore.
Il tribunale lo aveva infatti condannato a 300 euro di ammenda – ma si sa che quello che viene dopo, porto d’armi a rischio, è ben più pesante – basandosi esclusivamente sulla sua denuncia. Ma per la Cassazione non è un “atto in sé utilizzabile” per capire con quale diligenza l’arma fosse effettivamente custodita.
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