Walter De Giusti, segretario generale dell’Uits, ha firmato una circolare in cui chiarisce quando sia necessario il Green Pass per l’accesso ai poligoni.
La risposta a chi si chiede quando sia necessario il Green Pass per l’accesso ai poligoni è «sempre», o quasi. Lo chiarisce la circolare 1 che Walter De Giusti, segretario generale Uits, ha firmato nelle scorse ore. Il lasciapassare è infatti necessario per chi pratica attività sportiva di base negli impianti indoor (gallerie e palestre ad aria compressa); nelle gare nazionali di tiro a segno, sia per gli spettatori sia per atleti, tecnici e staff (e chi non si è vaccinato potrà accedere al poligono per gareggiare solo se avrà effettuato un test molecolare nelle 48 ore precedenti, e se in caso di permanenza prolungata ripeterà un test antigenico rapido ogni tre giorni); per chi pratica attività istituzionale negli impianti indoor (DT/P1). In sostanza rimane escluso dall’obbligo soltanto chi frequenta impianti chiusi a cielo aperto (DT/P2) anche per l’attività istituzionale.
Continuano a essere obbligatori il tracciamento dei presenti (di fatto la raccolta delle autocertificazioni) e il controllo della temperatura. L’Uits consiglia alle sezioni Tsn di registrare separatamente le presenze per l’attività sportiva e l’attività istituzionale; i registri possono essere costituiti anche dalle autocertificazioni raccolte per data in un unico faldone. Le strutture che possono ospitare più di 50 persone in contemporanea devono predisporre applicazioni web per la prenotazione dei turni.
L’Uits ricorda infine che in zona bianca è consentita la presenza del pubblico fino al 50% della capienza negli stand chiusi a cielo aperto e fino al 35% nelle palestre e gallerie per l’aria compressa; le percentuali si livellano al 25% nel momento in cui la regione finisce in zona gialla.
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