La Grand Power Stribog SR9A3 è classificata come arma corta sportiva, ma nella sostanza è una piccola carabina camerata nel diffusissimo 9×21. Ha calcio ripiegabile, slitte Picatinny e slot M-lok in abbondanza: insomma, una vera Pdw per la difesa abitativa o il tiro ricreativo.
Dal dio dei venti al poligono
“Stribog” è il nome slavo del dio dei venti e dell’aria: Grand Power (marchio distribuito in Italia da Paganini) ha scelto quest’appellativo per designare la sua linea di Pdw (Personal defense weapon) in calibro 9 mm (da noi in 9×21 Imi, essendo classificate come armi corte).
La gamma è andata espandendosi con gli anni e oggi annovera numerosi modelli, che differiscono per la lunghezza dell’arma e per la presenza o meno del calcio. Classificata sportiva, la Grand Power Stribog Sr9A3 ha canna lunga 10 pollici (254 mm) e lower receiver polimerico, a differenza della versione A1 che lo ha in lega.
Rispetto alla A2, invece, la differenza è nella leva d’armamento che nella A3 non è reciprocante e non arretra insieme all’otturatore al momento dello sparo.
La lunghezza di canna rimane invariata per i tre modelli, ma la Casa slovacca produce anche la più compatta Stribog Sp9, denominata appunto Sp9 A1 o Sp9 A2 a seconda del materiale con cui è costruito il castello inferiore.
La Grand Power Stribog Sr9A3 in prova accetta caricatori bifilari da 10, 20 e 30 colpi.
Quelli che equipaggiano la Stribog importata da Paganini sono da 20 munizioni e risultano utilizzabili in presenza della classificazione sportiva.
Grand Power produce comunque caricatori da 10, 20 e 30 colpi, onde uniformarsi alle differenti legislazioni nazionali.
La Grand Power Stribog Sr9A3 a Galliate
Abbiamo messo alla prova la Stribog Sr9A3, insieme con l’amica tiratrice Ipsc Katia Colombo, al poligono di tiro dinamico interno al Tsn di Galliate. Nel video vi mostriamo com’è andata.
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