La prefettura gli aveva negato il rinnovo del porto d’armi dopo che si era scordato la pistola nel bagno di un bar. Il Tar del Friuli ha accolto il ricorso del professionista.
La prefettura ha dato rilevanza a un singolo episodio, la pistola dimenticata nel bagno di un bar, senza considerare che aveva a che fare con un professionista inappuntabile per ventott’anni: è eccessivo negargli il rinnovo del porto d’armi per un motivo così. Tanto più se si considera quali siano gli interessi coinvolti da bilanciare: quel singolo episodio (“sfortunato”) non può portare a “una conseguenza gravissima” come l’inevitabile perdita del posto di lavoro.
Già, perché il soggetto coinvolto porta l’arma per mestiere – a occhio è una guardia, anche se gli omissis coprono i particolari che potrebbero renderlo riconoscibile. Pertanto il Tar del Friuli ha annullato la decisione della prefettura contestandone l’automatismo: bisogna tenere presenti sia la storia personale sia la particolare tenuità del fatto che ha portato all’archiviazione del procedimento penale.
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