La pistola tascabile a canne basculanti a due colpi, meglio nota come Derringer, è solitamente associata al Far West, ai saloon, ai tavoli da poker e ai bari. Anch’essa ha però subìto interessanti evoluzioni, come ci dimostra questo particolare modello realizzato dalla High Standard
Con il nome generico di derringer si intende un’intera tipologia di pistole da tasca a una o più canne, di piccole dimensioni e quindi facilmente occultabili. Il nome deriva da quello del suo inventore, Henry Derringer, ed il modello più diffuso fu il due colpi a canne sovrapposte prodotto in origine da Remington nel calibro .41 Rimfire. Ancora oggi questa arma corta viene costruita da diversi fabbricanti, in tantissime versioni e calibri. Quello che presentiamo è solo in apparenza simile all’originale, e ad un primo esame balza subito all’occhio dell’appassionato di armi da fuoco il motivo per cui questa pistola fu spesso indicata quale esempio di “derringer done right” (derringer ben fatto). Costruzione meccanica di prima qualità, buoni materiali (anche troppo viste le prestazioni balistiche dei calibri adottati) e soluzioni tecniche per nulla scontate. Il tutto nella migliore tradizione della High Standard, Casa molto nota per le sue pistole semiautomatiche sportive in calibro .22 di grande livello qualitativo, che seppero conquistare importanti fette di mercato e numerosi allori nelle competizioni.
Armi che anche oggi possono regalare ampie soddisfazioni a coloro che desiderano una pistola precisa, robusta e di costo relativamente contenuto, lontana anni luce dalle realizzazioni in plastica più o meno “tecnologica” dei giorni nostri. Nel nostro derringer l’impugnatura e le cartelle laterali derivano da stampati in lega, mentre la piccola bascula ad “elle” e le canne sono in acciaio.
La produzione: tre versioni (dal 1962 al 1984)
Dal punto di vista della produzione occorre mettere un po’ d’ordine tra la varie versioni: due soli calibri, .22 Long Rifle e .22 Magnum, canna da 3,5” e sistema di sparo a sola doppia azione sono le caratteristiche comuni alle tre serie conosciute. Nel primo modello si trovano i marchi Hi-Standard – Derringer e il logo a forma di aquila sulla parte sinistra della canna; questi modelli erano marcati “D-100” per il calibro .22 Lr e “DM-101” per il .22 M e rimasero in produzione dal 1962 al 1967. La seconda tipologia aveva un diverso logo a forma di grilletto stilizzato, e la sigla “D-100” oppure “D-101” per il calibro minore, “DM-101” per il calibro magnum. Queste versioni rimasero in produzione per tre anni, dal 1968 al 1970. La terza serie, prodotta fino al 1984, era semplicemente marcata “derringer” senza alcun altro tipo di marchio, mentre furono mantenute le sigle “D-101” o “DM-101” per differenziare il calibro adottato. Oltre agli esemplari con finitura standard – brunita o nichelata – fu prodotta nel 1981 una serie limitata di derringer con placcatura in argento e guancette in finta madreperla nel solo calibro .22 Magnum e con tiratura limitata a 501 esemplari. Non mancarono versioni di lusso placcate in oro dei rispettivi modelli a catalogo. Per finire, negli anni Settanta fu commercializzata la “Presidential Derringer” in scatola di lusso, marcata “Presidential Model”, nel 1980 fu la volta della “Presentation Derringer”. Tutte queste ultime edizioni speciali erano in calibro .22 Magnum e avevano le guancette in legno di noce, senza zigrino.
L’arma nel dettaglio
Il derringer che ci è stato prestato per questo articolo è in calibro .22 Long Rifle, appartiene alla terza serie ed è stato prodotto nei primi anni Settanta; la finitura è nichelata e le guancette sono in plastica color avorio. L’assenza di cane esterno, il grilletto semi esposto ed il particolare sistema di chiusura sono dettagli che meritano un breve approfondimento. La maggior parte dei sistemi di percussione dei derringer prevedevano un cane esterno che doveva necessariamente essere arretrato per fare fuoco; spesso il cane aveva un dente di arresto in posizione intermedia, che costituiva l’unica rudimentale “sicura”. L’assenza di sistemi supplementari di blocco rendevano tali armi intrinsecamente pericolose; un colpo secco sul cane, causato magari da una caduta accidentale della pistola, poteva comportare la partenza del colpo, eventualità molto spiacevole e fonte di potenziali ferimenti, o peggio… In questo modello High Standard non esiste alcun cane esterno, ma il meccanismo di sparo è in sola doppia azione con un sistema interno che alterna la percussione anulare sulla prima canna (quella in basso) e sulla seconda.
Un altro vantaggio di tale sistema è la velocità di fuoco, vincolata solo all’allenamento nel tirare due volte il grilletto, proprio come in un revolver di moderna concezione; anche improbabili misfire potevano essere risolti, ribattendo il colpo. Non esiste una vera guardia che circonda il grilletto, ma solo uno sperone posteriore che serviva più che altro ad impedire che il grilletto si impigliasse nei vestiti o nella fodera della tasca. Sebbene furono costruite fondine dedicate al porto occulto, spesso il derringer veniva semplicemente infilato nella tasca della giacca o dei pantaloni. Un’altra particolarità è il sistema di chiusura: il corto telaio ad “elle” ha il perno di bascula, intorno al quale le canne sovrapposte ruotano verso il basso; sulle canne è imperniata una staffa metallica a forma di “U” che serve appunto da chiusura. Un sistema molto semplice, quasi rudimentale, ma efficace.
Alzando tale staffa, un’appendice aziona l’estrattore-espulsore facilitando non poco le operazioni di ricarica e la rimozione delle piccole cartucce. Gli organi di mira sono molto semplificati: un mirino a rampa appena accennato alla volata e un intaglio sulla staffa di blocco. Per una pistola destinata ad essere usata a brevissima distanza sono più che sufficienti. Le canne non sono cortissime, visto che i quasi 9 cm di lunghezza permettono di sviluppare velocità più che buone in entrambi i calibri.
Il nostro giudizio
L’intera meccanica è contenuta nell’impugnatura in lega metallica, chiusa tra due cartelle. Questa High Standard rappresenta un riuscito tentativo di aggiornamento di un’arma di epoca western, e conobbe un buon successo commerciale; pare che numerosi esemplari in calibro .22 Magnum furono adottati come arma di back-up dalla Louisiana State Troopers. Le odierne quotazioni di mercato non sono proprio contenute, soprattutto per i modelli nichelati e in ottimo stato di conservazione. Un esemplare uguale a quello presentato può valere intorno ai 700 dollari, ma la nostra catalogazione quale “arma comune da sparo” ha rappresentato il freno maggiore alla diffusione di tale tipo di armi, che purtroppo restano relegate al solo interesse collezionistico.
Da Armi Shop ottobre 2015 di Fabio Ferrari
High Standard Derringer mod. D – 101 cal. .22 LR
Costruttore: High Standard Sporting Firearms, www.highstandard.com
Modello: Derringer mod. D – 101
Tipo di arma: pistola a due canne basculanti sovrapposte
Calibro: .22 Long Rifle (anche in .22 Magnum)
Canne: rigate da 88 millimetri di lunghezza
Percussione: diretta tramite cane interno al fusto
Sistema di scatto: solo in doppia azione
Espulsore: ad azionamento manuale, comandato dalla leva di chiusura
Mire: piccolo mirino a rampa integrale alle canne e incisione a “U” sulla staffa di apertura
Sicure: assenti
Finitura: acciaio nichelato
Peso: 310 g