Munizioni Fiocchi – Ripercorrere l’evoluzione della più celebre azienda italiana produttrice di munizioni richiederebbe la stesura di una monografia nella quale la balistica e la meccanica si fondono sino a compenetrarsi l’un l’altra.
Il nome della famiglia Fiocchi non rappresenta solo un brand commerciale noto sin dal 1876 ma racconta pagine della storia nazionale. Le forniture militari destinate alle armi leggere unitamente a iconiche cartucce legate al mondo venatorio sono state capaci di scandire il passaggio tra diverse epoche.
La nascita dell’azienda
Pregevoli lavorazioni, una produzione sterminata di componenti unitamente a un team d’ingegneri e collaboratori specializzati per settori d’appartenenza fanno della Fiocchi una portavoce dell’eccellenza italiana nel mondo. Fondata nel 1876 da Giulio Fiocchi nel territorio di Lecco, da cui il celebre acronimo “GFL” ancora oggi impresso sui fondelli delle munizioni metalliche, è stata nel corso degli anni protagonista di un progressivo ampliamento.
La compagine aziendale è attualmente retta dalla quinta generazione della famiglia con Stefano Fiocchi confermato presidente e Costantino Fiocchi quale direttore tecnico. Questa importante realtà industriale è stata recentemente acquisita dal fondo Charme III che ha controllo sul 60% in partnership con Giulio Fiocchi S.p.A., detentore del residuo 40%. Il fondo di private equity paneuropeo ha dato così vita alla nuova holding denominata Fcc S.p.A. (Fiocchi con Charme, per l’appunto).
La sede di Lecco conta oggi circa 700 dipendenti ai quali si aggiungono quelli dislocati nel sito produttivo di Springfield nel Missouri. La trentennale presenza negli Stati Uniti – primo mercato mondiale del settore – ha reso possibile alla società nell’anno 2017 di realizzarvi oltre la metà del proprio fatturato, complessivamente stimato in 180 milioni di euro nel periodo di riferimento.
La holding controlla il sito di produzione americano, la propria filiale commerciale in Inghilterra e, inoltre, vanta partecipazioni di produzione e distribuzione in Argentina e Nuova Zelanda.
Articolano l’opificio moderne edificazioni equipaggiate con macchine all’avanguardia insieme a strutture del passato. Soffermando l’attenzione sul collocamento geografico, riemergono particolari della sua vita vissuta.
Le due gallerie realizzate nel corso del secondo conflitto mondiale sono ancora utilizzate l’una per lo stoccaggio delle polveri, l’altra come deposito di munizioni militari. Ogni passo percorso nello stabilimento sembra scandire una fase storica, segnata dalle innovazioni succedutesi nell’amplissimo panorama del munizionamento per armi leggere.
Produzione “all round”
Davvero onnicomprensiva è l’offerta commerciale della Fiocchi per quanto riguarda il mercato civile spaziando tra prodotti dedicati al tiro, all’attività venatoria e alla difesa personale.
Il settore delle munizioni metalliche si snoda tra i caricamenti a uso agonistico in calibro .22 Long rifle, cartucce per armi corte e quelle da carabina. Tiro ludico o sportivo, difesa personale ed ex – ordinanza scindono le cartucce per pistola tra le famiglie Classic, Top Target, Top Defence e Old Time.
Le stesse denominazioni ne suggeriscono l’essenza tecnica. Relativamente più recente è il catalogo di munizioni da carabina, oggetto di continua evoluzione, che vede l’offerta dilatarsi di pari passo ai progressi in materia di calibri disponibili. Ne offre mirabile esempio la cartuccia .300 Aac Blackout con un’esaustiva scelta pronta a sopperire alternativamente le esigenze venatorie e tattico-operative: la maggior parte dell’odierna produzione è orientata a rifornire i corpi di polizia dell’Europa centro-settentrionale.
La linea di cartucce metalliche da caccia è stata inaugurata da Fiocchi of America nel 2007. Annovera oggi tutti i calibri più noti: .222 Remington, .223 Remington, .243 Winchester, .270 Winchester, 6,5×55 Swedish, .308 Winchester, .30-06 Springfield e .300 Winchester Magnum. Il catalogo offre palle Epn (Expansion Plastic Nose) a puntale polimerico, le Sp (Soft Point) con ogiva in piombo scoperto insieme ai caricamenti Freccia Nera caratterizzati dal proiettile monolitico in rame a espansione controllata e innesco lead free per il minimo impatto ambientale.
Le proposte da destinare ai fucili da caccia a canna liscia con pallini convenzionali in piombo si articolano tra le serie Classic, Performance ed Excellence senza trascurare i caricamenti slug nei vari calibri. Altrettanto nutrita è la scelta di prodotti a vocazione sportiva orientati alle discipline di tiro al volo, al tiro dinamico che prevede l’utilizzo dello shotgun e al cinghiale corrente. Infine non mancano cariche per utilizzi industriali, di carpenteria e mattazione.
La lavorazione dei proiettili
La produzione di palle a marchio Fiocchi abbraccia non solo il settore civile quanto quello militare e delle Forze dell’ordine. Mutevoli sono le specifiche tecniche a seconda delle destinazioni finali. Palle in piombo arricchite dai rivestimenti antiattrito oppure ramate si alternano alle blindate offerte nei più comuni calibri da pistola.
La disponibilità per la vendita al dettaglio di questi componenti sopperisce anche alle esigenze dei caricatori domestici. Meno ampia la proposta di proiettili per carabina destinati al mercato civile – tutti in conformazione full metal jacket – che si limita al calibro .223” con pesi palla di 55 o 62 grani e .308” con la sola massa da 147 grani. A differenza di quanto accade per i proiettili in piombo – ramati o teflonati – le palle blindate sono frutto di un percorso produttivo ben più articolato.
Si parte da uno stozzato in rame puro o tombacco (lega composta al 90% dal rame e nella restante frazione del 10% dall’ottone) tipicamente utilizzato sin dal passato per la realizzazione delle blindature. Parallelamente ai mantelli si provvede allo stampaggio delle anime interne in piombo.
Queste, a seconda dei comparti di destinazione, potranno essere in materiale puro o composte da una lega binaria: piombo e stagno, alternativamente a piombo e antimonio. Per conferire una maggiore durezza all’insieme, il nucleo delle palle militari in calibro 7,62 Nato prevede una lega all’11% di antimonio nonché una blindatura completa (il rivestimento interessa anche la base del proiettile).
Si parte dai blocchi di piombo di forma cilindrica, successivamente trasformati in filati dal diametro opportuno in rapporto al calibro di destinazione.
Attraverso una procedura di stampaggio a freddo dal filato di piombo si ricaveranno piccoli cilindri smussati sui lati minori. In questa fase le macchine provvedono, inoltre, a eliminare il materiale eccedente il peso richiesto onde offrire la massima uniformità del componente sin dalle fasi intermedie al ciclo di lavorazione. L’accoppiamento dell’anima – in piombo puro o in lega binaria nelle già enunciate declinazioni – assieme al mantello costituisce la fase conclusiva.
Più articolata è la realizzazione di alcune tipologie di palle militari che prevedono la compresenza di un penetratore interno appena sotto l’ogiva e del piombo in coda. Con l’ausilio delle nuove macchine operatrici, interamente progettate in azienda, è possibile riconvertire il calibro in circa un’ora di lavoro. Ciò non può che riverberarsi positivamente sui tempi di produzione.
Gli attuali cicli di lavorazione garantiscono presso lo stabilimento di Lecco la contestuale realizzazione di circa tre milioni di palle – e altrettanti bossoli – con cadenza giornaliera.
I bossoli metallici
I bossoli per le munizioni metalliche sono interamente realizzati per stampaggio a freddo attraverso i molteplici passaggi che dall’ottone laminato porteranno alla forma nella quale il prodotto finito si presenta.
Si parte dallo stozzato direttamente fustellato e sagomato dalla lastra d’opportuno spessore: inizierà ad assumere la sua linea attraverso gli ulteriori passaggi, ognuno dei quali sarà scandito dalle fasi di ricottura dell’ottone.
Superate le diverse trafilature si realizza la gola – nel caso di bossoli rimless senza collarino – ossia quella scanalatura che sarà sede dell’unghia dell’arma e ne curerà l’estrazione dopo lo sparo. Differentemente si avrà la tornitura del collarino per i calibri che lo prevedono. La tasca porta innesco è anch’essa ricavata per stampaggio, come lo è il foro di vampa.
Nel caso di bossoli a pareti parallele (straigt wall case) sarà sufficiente solo rifilare l’area apicale alla lunghezza imposta, all’opposto quelli con forma a collo di bottiglia (bottle neck case) subiranno un’ulteriore ricottura prima di procedere alla strozzatura con la contestuale formatura della spalla.
I trattamenti termici sono necessari a rendere il materiale duttile, evitando fratture quando sottoposto alla pressione delle lavorazioni. L’ottone è una lega di rame e zinco che da sempre è stata selezionata allo scopo e ben si presta a subire questi cicli produttivi. In periodo bellico, causa la scarsità delle materie prime, si è fatto ricorso anche all’acciaio laccato per la realizzazione dei bossoli.
Dal granulato di polietilene alla cartuccia
La Fiocchi è rinomata, sin dalle sue origini, per la produzione di bossoli da destinare ai fucili a canna liscia a marchio proprio. Fondello in lamierino stampato ottonato o nichelato, tubo e buscione in polietilene rappresentano la triade dei componenti indispensabili per la loro realizzazione.
Il ciclo di produzione muove dalla materia prima: il granulato plastico. Esso è disponibile in tutte le differenti colorazioni che contraddistingueranno la cartuccia finita. La prima fase è scandita dalla realizzazione del tubo dal diametro opportuno a occupare la camera di cartuccia del calibro di riferimento.
Dopo essere stato sottoposto alla lavorazione a caldo il polietilene si ritrarrà talché, nelle ore successive, la sezione troncata dalla barra dovrà riposare onde assumere la sua forma definitiva.
Sul tubo tranciato sarà rilevabile un accorciamento di circa due decimi di millimetro nelle prime due ore, assestandosi completamente nell’arco di una giornata. Il bossolo inizierà a prendere forma solo dopo l’accoppiamento a pressione tra tubo, fondello e buscione. La sede dell’apparecchio d’innesco a doppia forza è anch’essa ricavata per stampaggio con i lembi metallici ribattuti verso l’interno.
I bossoli ormai assemblati verranno svasati all’apice e innescati con gli apparecchi proprietari 614 (a uso industriale), 615 o 616 (questi ultimi disponibili anche alla minuta vendita) con impulsi d’ignizione variabili in ordine crescente a seconda del calibro di destinazione e alle caratteristiche intrinseche al singolo caricamento.
I calibri disponibili sono praticamente tutti quelli ancora esistenti, con lunghezze che spaziano da un minimo di 50 millimetri (per i bossoli del calibro 36 anche utilizzati per assemblare le cartucce Silent) a un massimo di 89 millimetri (nell’ipotesi del calibro 12 super magnum).
La ricerca e lo sviluppo rappresentano il fiore all’occhiello dell’azienda che da sempre presta attenzione all’evoluzione del settore, tant’è che a partire dal 2017 la linea Performance si vede arricchita dalla nuova realizzazione in calibro 28 magnum.
Nata in collaborazione con l’urbinate Benelli per essere camerata nel suo più recente modello Ethos (in calibro 28/76), questa cartuccia da caccia offerta in bossolo del tipo 3 (altezza della corazza 16 millimetri) è capace di lanciare la carica di 33 grammi di pallini alla velocità di 400 metri al secondo con una pressione d’esercizio stimata in 900 bar. È ormai definitiva anche la serie subsonica che, dopo i calibri 36, .410 e 28, vede l’affiancarsi delle camerature maggiori 12 e 20.
Perfecta, Sniper e linea Exacta
Il settore produttivo più affascinante ma non scevro di difficoltà tecniche è incontestabilmente quello dedicato al tiro di precisione a lunga distanza. Per esso – come ogni appassionato caricatore domestico ne è ben cosciente – la chiave del successo è racchiusa tutta nella perizia e la cura manuale di ogni minimo dettaglio.
Anche il tecnico che dirige il relativo settore questo lo sa bene, ragion per cui ogni singola munizione Perfecta e Perfecta Sniper, tanto destinata al mercato civile quanto a quello militare, vede una cura nelle fasi di assemblaggio e di successivo controllo strumentale puramente manuale.
L’assetto di carica racconta una storia umana fatta d’esperienza, di prove, di perseveranza e di ricerca del giusto equilibrio. La dose di propellente è dispensata con strumenti di misurazione che garantiscono una tolleranza pari a 3 millesimi di grammo e il controllo di coassialità della palla sulla cartuccia assemblata è affidato a comparatori di progettazione e realizzazione interna.
I bossoli proprietari appartengono a lotti di produzione ordinaria; tuttavia tra questi, vengono accuratamente preferiti quelli che dimostrino le tolleranze più stringenti. Gli inneschi utilizzati sono i Fiocchi Sniper, ulteriormente selezionati tra le serie di produzione più omogenee capaci di garantire un costante dardo di fiamma.
Le cartucce Perfecta sono disponibili nei calibri: .223 Remington con palle 69 e 77 grani rispettivamente lanciate a 900 e 860 m/sec; .308 Winchester con palle da 168 e 175 grani con velocità alla bocca per entrambe di 800 m/sec unitamente alla munizione subsonica con proiettile full metal jacket del peso di 200 grani capace di sviluppare 315 m/sec; tre sono i caricamenti in .338 Lapua magnum in associazione a palle hpbt o fmj da 250 e 300 grani con V0 comprese tra i 905 e gli 820 m/sec.
Le cartucce in calibro .308 Winchester sono ottimizzate per l’utilizzo in passi di rigatura militari da 1:11,5”, ossia capaci di far compiere alla palla un giro completo sul proprio asse in poco meno di 30 centimetri. La famiglia di cartucce Perfecta Sniper è arricchita dai calibri 6,5 Creedmoor, .300 Winchester magnum, .408 Chey Tac e .50 Browning: destinata al tiro tattico di precisione, rifornisce 36 tra enti militari e polizie di 24 differenti Paesi. Non è da meno la serie di munizioni Exacta.
Benché frutto di una produzione ordinaria affidata al controllo delle macchine automatiche di caricamento, si denota anch’essa per la scelta di palle hollow point boat tail a marchio Sierra: si tratta delle pluritestate Matchking con le graniture di riferimento per i relativi calibri. Attualmente disponibili per il .223 Remington, .300 Aac Blackout, .308 Winchester, .30-06 Springfield e .300 Winchester Magnum.
Il laboratorio balistico
L’entusiasmo e la passione infusa nel proprio lavoro si legge negli sguardi. Senza dubbio questo rappresenta il know how aziendale più importante. Quello del tecnico balistico non è di certo un impegno professionale che si caratterizza per staticità. Si affacciano nuovi calibri, i componenti si evolvono e i trend statunitensi sempre più spesso traghettano le richieste del mercato internazionale.
Con tutto ciò bisogna necessariamente confrontarsi. Il team di ingegneri e tecnici specializzati impegnati nella ricerca e lo sviluppo questo lo sanno bene: affrontano sapientemente e coscientemente le sfide commerciali che il mercato lancia.
Questo continuo divenire è il principale stimolo per coloro i quali, all’interno del laboratorio balistico Fiocchi, costantemente si dedicano a trovare quelle nuove risposte che l’utente finale ricerca. Attrezzature all’avanguardia spaziano tra le canne manometriche a standard Cip (per testare le munizioni destinate al mercato civile europeo in ossequio alle specifiche imposte dalla Commissione internazionale permanente per la prova delle armi da fuoco portatili) e quelle Epvat (Electronic Pressure Velocity and Action Time) necessarie a verificare la rispondenza delle cartucce militari agli standard Nato.
Il locale blindato adiacente al balipedio contiene una sterminata raccolta di armi rigate sia corte sia lunghe necessarie alle relative prove sui cicli di funzionalità rispetto i caricamenti elaborati. Nulla è lasciato al caso: ogni comparto è capeggiato da un tecnico balistico che personalmente ne cura la direzione.
Ciò ha permesso al personale incardinato nella compagine aziendale d’acquisire negli anni il massimo della preparazione sul settore di proprio interesse. Ogni prodotto racconta una storia fatta d’esperienza e racchiude in sé la professionalità del suo ideatore: questa l’intangibile essenza di ogni singola cartuccia Fiocchi.
L’articolo completo nel numero di novembre 2020 di Armi Magazine.