Daniele Possemato, segretario nazionale dell’Usip, chiede ai sindacati di fare blocco per velocizzare l’adozione del taser per le forze dell’ordine.
Il taser per le forze dell’ordine è uno strumento «utile ed efficace, che serve esclusivamente a salvaguardare l’incolumità degli agenti». La politica, soprattutto quella che guarda a sinistra, deve abbandonare le proprie resistenze ideologiche e consentirne l’impiego su larga scala. Ne è convinto Daniele Possemato, segretario nazionale del sindacato di polizia Usip (confederazione Uil). «Chi dice di no all’utilizzo del taser perché teme che un estraneo possa essere attinto dal dardo non sa come sia fatto un taser e come avvenga un intervento di polizia».
La politica sta strumentalizzando la tempistica della gara d’appalto, messa in relazione col ritorno del leghista Nicola Molteni al Viminale. «In realtà era già prevista, la sovrapposizione dei due eventi è un caso fortuito. Le prime due gare sono andate deserte perché l’amministrazione impone sempre vincoli molto stretti. Addirittura nel primo bando si faceva riferimento non a pistole elettriche in generale, ma proprio al Taser» in senso stretto.
Per rompere le resistenze e trovare una soluzione («Il taser, strumento medio tra arma da fuoco e sfollagente-mani nude, è essenziale») serve l’azione congiunta dei sindacati. «Se riusciranno a mettere da parte le contrapposizioni politiche e a muoversi come rappresentanti di categoria apolitici e apartitici», potranno ottenere un successo pesante.
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