Dopo la decisione sulla proroga dello stato d’emergenza, sono ore decisive per capire che succederà alla durata del porto d’armi.
Conviene partire dalle certezze, la prima delle quali è la proroga dello stato d’emergenza decisa dal governo. Conte lo ha annunciato ieri in parlamento: si andrà avanti in questo regime fino al 15 ottobre. Ora, la legge 27/2020 che converte il decreto Cura Italia proroga la validità delle autorizzazioni in scadenza tra il 31 gennaio e il 31 luglio, porto d’armi compreso, fino a novanta giorni dopo la fine dello stato d’emergenza.
Sono due le questioni che il governo è chiamato a sciogliere nelle prossime ore, verosimilmente quando approverà il decreto di proroga. Numero uno: la disposizione già in vigore si applica automaticamente al prolungamento dello stato d’emergenza? La lettera della legge suggerisce di sì, ma è evidente che dietro ci vuole una decisione politica che le dia sostanza. Anche perché la richiede la questione numero due che ora si apre: che si fa con le licenze in scadenza tra il 1° agosto e il 15 ottobre? Se il governo non lo spiega, si rischia il paradosso: una licenza scaduta il 31 gennaio resta in vigore fino al 29 ottobre (interpretazione restrittiva) o addirittura al 13 gennaio 2021 (interpretazione estensiva, 90 giorni dal 15 ottobre), una in scadenza il 1° agosto, sempre all’interno del medesimo periodo d’emergenza, spira subito. Urgono decreto e auspicabilmente circolare.
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