Il Tar del Lazio dà torto al governo: anche un medico in quiescenza può rilasciare il certificato medico per detenzione di armi.
Il certificato medico per detenzione di armi può essere rilasciato anche da un medico militare in quiescenza. Il porto d’armi “richiede un più attento e completo approfondimento delle condizioni psicofisiche del richiedente” e quindi legittima l’obbligo di medico in servizio. Ma il certificato per la detenzione deve semplicemente accertare che “il richiedente non sia affetto da malattie mentali oppure da vizi che ne diminuiscano, anche temporaneamente, la capacità di intendere e di volere”. E per questo anche un medico collocato in ausiliaria è più che sufficiente. Lo ha sancito il Tar del Lazio accogliendo il ricorso di un medico veneto e annullando quella parte della circolare ministeriale che escludeva i medici militari in quiescenza dal rilascio dei certificati.
Il Tar si era già espresso in via cautelare poco più di un anno fa, e anche allora aveva dato torto al governo. La reazione del Viminale fu particolare: proprio perché cautelare, stabilì, la sentenza conta solo per il caso singolo, non per tutta la categoria. Bisognerà capire che cosa succederà adesso visto anche che questa norma, comunque intesa, è transitoria e durerà solo fino all’adozione del regolamento che, secondo quanto previsto dalla Direttiva armi, potrà recepirla o modificarla.
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