La circolare del ministero dell’Interno chiarisce la disciplina sul trasporto di armi, specie se da collezione.
L’atto con cui si comunica il trasporto di armi da collezione al poligono non deve essere corredato di marca da bollo. Non rientra infatti “tra quelli che devono essere presentati all’Agenzia delle entrate per la registrazione”, come da parere allegato alla circolare del ministero dell’Interno. Chiaramente la questione neppure si pone per il titolare di porto d’armi. Infatti la licenza “lo abilita ex se al trasporto di armi”, senza che siano necessarie ulteriori formalità.
Il Viminale chiarisce anche che, in caso di spostamento di armi tra province diverse e rapido ritorno, l’avviso deve essere presentato soltanto alla questura di partenza. “Quest’ultima” si legge “provvederà a effettuare la comunicazione alla questura di destinazione delle armi e, salvo diverso avviso, ad apporre il visto sul documento di trasporto con riferimento a entrambe le tratte”. È il caso “del privato che […] deve effettuare la prova di funzionamento di un’arma detenuta in collezione e chieda di poterla trasportare in un poligono ubicato al di fuori della provincia dalla quale partono le armi”. La norma cui il governo fa riferimento intende “salvaguardare gli interessi pubblici […] con il minimo sacrificio possibile per l’interessato”.
In breve
- Niente marca da bollo quando si spostano armi da collezione.
- L’avviso di trasporto per viaggio di andata e ritorno fuori provincia deve essere presentato alla questura di partenza.
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