Abbiamo messo alla prova la Sig Sauer P238 Spartan II alla linea di tiro interna di Bignami, con munizioni Magtech con palla blindata da 95 grani.
Il test allo sparo della Sig Sauer P238 Spartan II ha confermato quello che avevamo intuito con una prima disamina statica.
Le mire ad alto contrasto sono molto ben realizzate e facilitano la collimazione anche in condizioni critiche d’illuminazione.
L’impugnabilità, per lo meno per chi non abbia mani enormi, è sufficientemente confortevole se paragonata alle dimensioni effettive dell’arma. Merito anche dell’appendice del caricatore che offre un appoggio al mignolo.
L’azione del grilletto è pulita e gradevole, con uno sgancio prevedibile.
Inoltre, il disegno senza nessuna sporgenza e con i profili stondati della Sig Sauer P238 Spartan II facilita l’estrazione.
Ed è un pregio innegabile per chi l’arma debba portarla in condizioni di operatività.
Ci saremmo invece aspettati un maggior rinculo e impennamento: invece, la Sig Sauer P238 Spartan II si è dimostrata abbastanza docile, grazie al calibro contenuto.
Ultima nota positiva, la precisione: i cinque colpi della rosata sono contenuti 70 mm, valore di rilievo a una distanza di una dozzina di metri per un’arma con canna di soli 2,7 pollici e destinata alla difesa personale.
Trovate la prova completa della Sig Sauer P238 Spartan II sul fascicolo di luglio 2020 di Armi Magazine, in edicola dal 20 giugno 2020.