La Sig Sauer P238 Spartan II in calibro .380 Acp è una semiautomatica micro-compatta che sfoggia un particolare aspetto vissuto. E’ la finitura Pvd “distressed coyote” che la arricchisce di un fascino particolare.
Immagini dal passato
La Sig Sauer P238 Spartan II è definita dagli americani una “micro-compact”, inserendo il modello nel filone delle armi da porto occulto e da back-up. Al momento, la famiglia delle P238 in Italia è rappresentata da cinque versioni, tutte dalla finitura particolare e accattivante, quasi dei piccoli gioielli agli occhi dell’appassionato (le importa Bignami).
La Sig Sauer P238 Spartan II è l’ultima arrivata ed è caratterizzata dal fatto di rievocare proprio l’antica Sparta. Lo fa attraverso l’elmo da guerriero greco inciso sulle guancette e sul carrello, e la scritta Molon labe (vieni a prenderla, riferita all’arma, in ricordo dei Trecento spartani alle Termopili) sul lato sinistro del carrello.
Aspetto anticato
D’effetto la particolare finitura Pvd, che in Sig Sauer definiscono “distressed Coyote” (coyote anticato). In pratica riprende l’aspetto di una finitura color bronzo che ha vissuto qualche anno in una fondina, con numerose estrazioni e inserimenti. Il fascino da “arma vissuta” è molto forte.
Senza contare che non si dovrà prestare troppa attenzione a non rovinarla…
Le regole dell’arma da back-up
La Sig Sauer P238 Spartan II è una 1911 in miniatura. Infatti, in materia di armi da back-up, la regola principale da seguire è che la seconda pistola deve funzionare esattamente come la prima.
Quindi per evitare d’ingenerare confusione il sistema d’arma deve essere uno solo.
Quando si deve passare dall’arma principale alla seconda per colpa di un inceppamento non si deve perdere nemmeno una frazione di secondo per settare l’impostazione sulla seconda pistola.
Come una 1911
Ed ecco spiegato il successo della Sig Sauer P238 Spartan II, che in Sig Sauer dicono “ispirata dalla 1911”, perché presenta un disegno sostanzialmente identico a quello dell’archetipo di Browning.
La piccola di casa Sig Sauer mantiene una somiglianza visiva ed operativa incredibile con l’arma di riferimento.
Fatte salve le differenze nello smontaggio da campo, la P238 presenta alla sinistra dell’impugnatura il pulsante di sgancio del caricatore, il comando dell’hold open e la sicura.
Tutto lì dove deve essere, solo un po’ più piccolo e compatto come è inevitabile che sia per un’arma di soli 14 cm (un terzo in meno della 1911).
Identico alla Government è anche il funzionamento della sicura, che si avvale di un dispositivo manuale che blocca l’arma a cane armato (condition one secondo lo standard americano).
Oltre all’inclinazione del calcio e all’impostazione delle mire (anche queste molto Colt-style), la P238 ha un meccanismo di scatto in azione singola che ricalca quello del modello di Browning.
Trovate la prova completa della Sig Sauer P238 Spartan II sul fascicolo di luglio 2020 di Armi Magazine, in edicola dal 20 giugno 2020.