La Cassazione torna sulla nuova legittima difesa.
Il nucleo si concentra su una questione tipicamente tecnica, se rimodulare la scriminante di un reato porti sotto il tetto dell’abolitio criminis, ma tra le pieghe la Cassazione trova modo di esprimersi anche sulla nuova legittima difesa. E le motivazioni della sentenza che la prima sezione penale ha diffuso negli scorsi giorni ci raccontano due cose belle chiare. Numero uno: l’introduzione dell’avverbio “sempre” nella legge che disciplina la fattispecie è “semplicemente rafforzativa della presunzione di proporzione già prevista dalla norma”. Detto altrimenti: non è un sempre incondizionato. La proporzionalità si dà sempre a patto che il pericolo sia attuale e l’impiego dell’arma concretamente necessario. Se ne ricava che la reazione è legittima se “è correlata a una condotta aggressiva o minacciosa in essere o concretamente imminente”.
Numero due: la nuova legge non consente una reazione indiscriminata contro chi violi il domicilio altrui. Bisogna che “l’intrusione sia avvenuta con violenza o con minaccia dell’uso di armi o di altri strumenti di coazione fisica”. Da non sottovalutare infine il passaggio sui beni patrimoniali: la difesa è legittima solo se contestualmente è a rischio anche l’incolumità delle persone.
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