La sentenza 11197/2020 della Cassazione dissolve qualche nube sulla qualifica dei bossoli militari. Occorre guardare all’effettiva destinazione concreta del bossolo.
Dopo qualche preoccupante sentenza sulla rilevanza penale dei bossoli militari come parte di munizione da guerra, nubi oscure che hanno preoccupato decine di ignari detentori e lettori, si vede un po’ di sole. La recentissima sentenza della Cassazione 11197 / 2020 depositata il 2 aprile 2020 (ri)affronta il problema. Il contrasto giurisprudenziale viene così risolto, speriamo in via definitiva, “in modo chiaro, puntuale e approfondito”. Sono parole del collega e giurista Ivan Russo, non mie. Si sancisce che occorre guardare all’effettiva destinazione concreta del bossolo da guerra senza più scomodare circolari amministrative assolutorie e correlate acrobazie interpretative.
Qualcuno al Palazzo legge Armi Magazine? Tutto può essere. Ma non è questa la cosa importante, bensì l’approccio alla questione che rispecchia quanto avevamo auspicato nei nostri commenti. Una lettura attenta, svolta in maniera orientata, consente così di risolvere la querelle restando in un puro ambito legislativo, non misto di legge più interpretazione amministrativa. Si sventa in tal modo il rischio (sempre presente) che il giudice possa disattendere la seconda. Il commento esteso sui prossimi numeri di Armi Magazine.
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