Il Fair Racing Sporting calibro 20 della Fair viene offerto al pubblico a 2.329 euro. Nel prezzo è compresa la valigetta termoformata V500L con cinque strozzatori Tecnichokes Sporting Xp70 e la chiave per gli stessi. Con questa cifra potrete entrare in possesso di un fucile in calibro 20 concepito specificatamente per praticare lo Sporting e calcare quindi le pedane con un fucile divertente, poco impegnativo e che vi chiederà soltanto le cartucce come… benzina.
Piuttosto ovviamente, l’estetica del Racing Sporting in calibro 20 ricalca pedissequamente quella del calibro 12; osserviamo quindi una bascula in acciaio 16 trilegato di un colore nero brillante, caratterizzata da un leggero andamento mosso, grazie alla pipa curvilinea che assume funzione prevalentemente estetica. I due fianchi della bascula confermano e mantengono il nome “RACING” in oro galvanico, nella parte più bassa e vicino all’inizio della calciatura. Il resto della superficie metallica è tirata liscia, anche se si osserva un leggerissimo bordino decorativo e un’altrettanta leggera incisione nella porzione anteriore della stessa. Il petto di bascula conserva anch’esso il piattello dorato in volo che connota un poco tutta la serie dei fucili da tiro della gamma Fair un simbolo comunque decisamente appropriato per un fucile che deve aprirsi e chiudersi essenzialmente in pedana. La cosa eventualmente più curiosa (e non la riportiamo certo soltanto ora, n.d.A.) riguarda la presenza delle due anatre in volo, il simbolo aziendale della Fair, sul petto di bascula, poco sopra la scritta “RACING” e poco sopra il piattello dorato (di buona fattura); a me fa certamente piacere vedere i due germani in volo, ma onestamente con le pedane del tiro a volo… c’entrano poco, a meno che non sorvolino gli impianti. Sulla scheda tecnica dell’arma viene specificato che le incisioni sono a triplice profondità ed eseguite a laser dalla ditta Ri.Pa. di Gardone Val Trompia, Brescia. Scherzi a parte, l’estetica del fucile è piacevole e, complici le dimensioni più snelle dettate dal calibro 20, l’arma appare ancora più aggraziata e filante. Al solito, lasciamo al lettore il commento finale circa la scelta di lasciare la bascula nera al posto di una bascula con finitura argento vecchio/nichel; premesso che Fair possiede a listino soluzioni per entrambi i gusti, le due alternative trovano estimatori e detrattori, per cui diventa un azzardo andare a sindacare quale possa essere la migliore. Anche perché neppure noi lo sappiamo! Il ponticello è molto ampio, sebbene rimanga proporzionato alle dimensioni complessive del Racing Sporting, e alberga un monogrilletto selettivo in omaggio alla tradizione più classica del tiro a volo. In realtà nel Trap e nello Skeet non se ne sente proprio la necessità, ma nei percorsi di Sporting… sì. Ben venga questa scelta, dunque; da testare la resistenza nel tempo della doratura all’uso quotidiano e al sudore acido delle mani. La posizione del grilletto è regolabile, tramite il consueto meccanismo; si allenta una piccola vite a brugola, si fa scorrere il corpo del grilletto sino alla posizione desiderata e si serra il tutto. Molto semplice. In Fair il tutto viene denominato Xr-Trigger. Grazie alla possibilità di variare – seppur di pochi mm – la Lop, ogni tiratore può così più facilmente trovare la propria impostazione corretta di tiro. Anche su questo modello viene mantenuta la palmetta della chiave di apertura traforata a quattro fori; trattasi di un particolare vezzoso e certamente gradito da molti. La manovrabilità della chiave di apertura è di ottimo livello e lo sforzo da applicare per aprire il basculante è corretto; notiamo ancora la presenza di una coroncina incisa sulla testa della chiave di apertura, ma scarsamente visibile in quanto non dorata. Il cursore a slitta della sicura, classicamente posizionato sulla codetta di bascula, incorpora anche il comando per l’inversione dei cani; tutto bene per manovrabilità e dimensioni complessive dell’insieme, ma avremmo voluto (particolare già segnalato) che Fair ci avesse ascoltato circa l’applicazione dei puntini di vernice sui pallini che evidenziano quale sarà la canna che spara per prima. Un tocco di colore rosso fa risaltare all’occhio con immediatezza la selezione di canna, mentre in assenza di vernice l’occhio è “costretto” a una seconda verifica. In ogni caso, stiamo parlando di particolari estetici che non inficiano nel modo più assoluto la funzionalità eccellente dell’arma. A compensazione di quanto detto in precedenza, il comando offre un’ottima godronatura che facilita l’azionamento dello stesso, senza risultare fastidioso per il pollice. Le conchiglie sono ben realizzate e mantengono inalterate le proporzioni osservate nel calibro maggiore; la puntinatura del battifondo, unitamente al colore nero della parte, contribuisce non poco ad attenuare i riflessi che si potrebbero generare sotto la luce del sole e disturbare il tiratore.
Legni e calciatura
Passando alla calciatura, il Racing Sporting calibro 20 è equipaggiato con un noce europeo di qualità superiore e con disegno ergonomico da Sporting, con finitura ad olio lucido; l’esemplare in prova non era particolarmente venato, ma se dobbiamo riconoscere un merito alla Fair è quello di avere sempre un eccellente equilibrio nelle sue realizzazioni. In poche parole, difficilmente si notano discrepanze di equipaggiamento per la classe di appartenenza dell’arma; qui assistiamo ad un buon noce senza arrivare a gradazioni molto elevate. Un fucile con il quale si deve sparare e non lasciare esposto in vetrina, verrebbe da dire. E sono felice che in azienda si sia preferita questa soluzione a quella dell’arricchimento delle venature tramite laser; forse l’aspetto estetico ne guadagnerebbe (ad un’occhiata sommaria, peraltro), ma si tratta pur sempre di bruciature del legno eseguite a laser. Preferisco il legno di noce al naturale… L’astina, sempre realizzata in noce europeo, offre una buona superficie di presa alla mano debole che sorregge il fucile; allo stesso modo, l’impugnatura a pistola consente un’impostazione corretta da parte del tiratore. La foggia di quest’ultima, non troppo chiusa, sarà apprezzata da diversi utenti. Migliorabile, a nostro avviso, il comando per lo sgancio della stessa; sulla faccia ventrale troviamo un’unghia metallica affogata in uno scasso del legno. La funzionalità è assicurata, ma un comando formato da un auget – magari lungo e inciso – avrebbe certamente giovato all’estetica. Le misure impostate di fabbrica del Fair Racing Sporting calibro 20 sono: 368 mm di lunghezza calcio, 56/58 mm di piega al tallone e 36/38 mm di piega al nasello. Sempre misteriosa appare la denominazione dello zigrino, eseguito a laser con passo fine su impugnatura ed astina, definito “tondo” dall’azienda e a “doppio grip di presa”. Mi sono sempre chiesto che cosa indichi il “doppio grip di presa”, ma il fucile si padroneggia bene, non tende a scivolare e lo zigrino non è fastidioso per il palmo delle mani. Dovrebbe essere più che sufficiente per rasserenare gli animi. Il calciolo è realizzato in gomma antiolio a doppia ventilazione e funziona egregiamente ai fini della riduzione del rinculo: lo spessore della gomma è più che soddisfacente per smorzare le reazioni causate dalle cartucce da tiro. Un commento generico non può che riguardare una nota positiva circa la qualità delle lavorazioni complessive; anche se stiamo ovviamente parlando di un prodotto di tipo industriale, i dettagli sono sufficientemente curati e non si notano imperfezioni, pure nei punti non immediatamente ispezionabili a vista. Questo dato, congiuntamente a quello relativo all’alta precisione raggiunta dalle macchine che lavorano con tolleranze strettissime, porta ad un buon risultato, verificabile anche con l’intercambiabilità di alcune parti della componentistica fra i vari modelli. Buona anche l’incassatura. Le canne, lunghe 76 cm sull’esemplare in prova (disponibili anche da 71 e da 81 cm), sono realizzate in acciaio Um/8 Hd40, sono testate steel shot per lo sparo di munizioni contenenti materiali alternativi al piombo laddove questi è vietato e pesano circa 1,1 kg. La bindella superiore, ventilata a ponticelli larghi, è piana da 9 mm, zigrinata antiriflesso e termina con un bel mirino in fibra ottica di colore rosso, estremamente visibile in ogni condizione di luce ambientale. I bindellini laterali sono concavi e ventilati, al fine di assicurare un’ottimale dispersione del calore quando prevedete… di sparare molto! Il colore nero delle canne si sposa bene con il nero della bascula e la sensazione è che la finitura sia buona. Altro punto importante, la presenza di strozzatori appartenenti alla serie Tecnichoke Sporting Xp70, lunghi 70 mm di cui 20 mm sono esterni, lucidi e muniti di una comoda doppia godronatura per facilitare l’inserimento (nota bene: qualsiasi operazione dobbiate compiere sulla volata del fucile, fatelo sempre e soltanto dopo esservi accertati che il fucile sia scarico).
La meccanica
Anche in questo caso dobbiamo ripeterci circa la soluzione adottata sul fratello maggiore, ed era piuttosto evidente che fosse così: siamo infatti in presenza di una chiusura a tassello basso trasversale di grandi dimensioni che va ad agire su un doppio rampone del monobloc (non passante il fondo di bascula). In altre parole, la chiusura definita “gardonese”, a indicare un sistema adottato su numerosi fucili provenienti da questo angolo bresciano. Il che non vuol dire scarsa qualità, anzi: la chiusura gardonese è semplice ma di notevole efficacia e durata nel tempo. Le canne sono forate con un procedimento denominato X-Cones, per via del cono di raccordo piuttosto lungo (tra i 15 e i 20 cm) che assicura una riduzione del rinculo e permette di portare efficacemente la rosata, anche in presenza di forature piuttosto strette. Gli strozzatori Tecnichokes Sporting Xp70 sono forniti in numero di cinque e realizzati in acciaio legato allo stato crudo con resistenza R85-100. Sono inoltre sottoposti ad un trattamento (interno ed esterno) di nichelatura superficiale, per un’elevata resistenza in nebbia salina; questa finitura rende lo strozzatore anche particolarmente lucido e ne aumenta la durezza superficiale. Le due canne sono innestate su un monobloc finito a bastoncino; gli estrattori sono automatici a grande sviluppo. Le batterie presentano molle a spirale e cani con sistema di doppia monta di sicura. I perni cerniera, come in tutti i fucili Fair sono intercambiabili (al fine di garantire una durata elevata della vita operativa dell’arma) e i loro coperchi sono incisi.
Ricordiamo, infine, che i fucili della Fair sono distribuiti in Italia da Tfc.