L’Issf ha annunciato di aver approvato l’utilizzo della VAR nelle gare di tiro a volo.
Evidentemente il test è andato bene: da adesso il regolamento Issf ufficializza l’utilizzo della VAR nelle gare di tiro. È uno dei temi su cui si accapigliano i calciofili: la VAR, video assistant referee, consente agli arbitri di rivedere un evento dubbio e modificare la prima decisione. La VAR nelle gare di tiro serve, scrive l’Issf nel comunicato ufficiale, a ridurre gli errori e aumentare l’obiettività dei giudici, così da rendere lo sport il più trasparente possibile.
La VAR nelle gare di tiro a volo: la procedura
Oltre all’arbitro, a differenza che nel calcio anche gli atleti e i tecnici potranno richiedere l’intervento della VAR in caso di decisione contestata (è il cosiddetto challenge, massimo due volte a gara). Per farlo, dovranno rispettivamente sollevare un braccio ed esclamare “Protest” oppure mostrare l’apposito cartello prima che il tiratore successivo spari. All’arbitro rimane la facoltà di scegliere se rivedere l’azione. Nel caso in cui decida di farsi aiutare dalla VAR, disegnerà con le dita l’ormai tradizionale segno dello schermo ed esaminerà le immagini a velocità ridotta. La decisione finale, non appellabile, dovrà essere chiaramente annunciata.
Issf: altre modifiche in vista di Tokyo 2020
L’Issf ha inoltre ratificato alcune modifiche al formato delle gare mixed team di tiro a segno. Nelle competizioni di pistola e carabina ad aria compressa 10 metri è stato dunque aumentato il numero di colpi per le qualificazioni. Previsto un sistema a punti per determinare i vincitori. L’obiettivo, già annunciato nello scorso aprile, è rendere le discipline più spettacolari in vista di Tokyo 2020.
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