L’assemblea generale dell’Issf in programma sabato risponderà a una domanda cruciale per tutti gli appassionati: ogni quanto si tiene il Campionato del mondo di tiro?
Se qualcuno chiede ogni quanto si tiene il Campionato del mondo di tiro, conviene attendere sabato 7 dicembre prima di dare una risposta precisa. L’assemblea straordinaria dell’Issf, in programma a Monaco di Baviera, deciderà infatti se emendare l’articolo 3.2.2 del regolamento secondo la proposta unanime del comitato esecutivo. Il contenuto? Che la competizione generale si svolga ogni quattro anni, nell’anno pari non olimpico. Negli anni dispari si terranno invece i mondiali separati per ogni disciplina – tiro a volo, carabina, pistola. Il Campionato del mondo juniores dovrà invece tenersi con cadenza biennale, ogni anno pari. Cambio in vista anche per le Coppe continentali: “perlomeno ogni due anni”, non più “ogni due anni”. E la data sarà decisa dalle rispettive confederazioni.
Se l’emendamento sarà approvato, il mondiale di tiro diviso per disciplina si terrà ogni due anni a partire dal 2021, alternato col torneo giovanile.
Ogni quanto si tiene il Campionato del mondo di tiro? Fondamentale rispondere, ma non è l’unica domanda: si voterà anche sullo statuto dell’Issf
L’assemblea straordinaria Issf deciderà anche se cambiare lo statuto, nel quale si suggerisce di introdurre un esplicito riferimento al contrasto al doping. Si propone poi che i membri ordinari del comitato esecutivo salgano a cinque, non più tre, nel rispetto della parità di genere. Cade il riferimento alla provenienza da tre Paesi diversi.
Si voterà anche sul comitato tecnico degli atleti. Se l’assemblea generale dirà di sì, i sei membri che affiancheranno il presidente dovranno provenire in egual numero dalle specialità di pistola, carabina e tiro a volo, divisi equamente tra i due generi. La loro elezione andrà in scena contestualmente alla Coppa del mondo generale, quella che cade nell’anno pari non olimpico.
È prevista infine l’introduzione di un quorum del 50% per le decisioni urgenti da prendere per posta o voto elettronico: la maggioranza per l’approvazione rimane fissata a due terzi.