Stefano Fausti, fondatore dell’omonima azienda, è scomparso ieri, 7 novembre, all’età di 90 anni. I funerali si svolgeranno oggi pomeriggio, alle 15, nel santuario della Madonnina a Marcheno.
E’ un gravissimo lutto non solo per la famiglia Fausti (e, in particolare, per le figlie Elena, Giovanna e Barbara) ma anche per l’intera comunità armiera della Valtrompia.
Vogliamo ricordarlo così, con un tuffo nel passato, quando tutto è cominciato.
“Secondo dopoguerra. L’Italia esce malissimo dal conflitto mondiale, ferita materialmente e nello spirito. Gli eventi bellici hanno portato con sé devastazioni e un gravoso carico di morte, divisioni politiche che gli anni avrebbero dimostrato difficili da colmare e un’instabilità che avrebbe richiesto molto impegno per far ripartire la macchina industriale. Ma sulle macerie c’è chi si rimboccava le maniche e fa la sua parte per cancellare gli anni bui e creare benessere. Per sé e per la propria comunità. Tra questi, un giovane Stefano Fausti, che nel 1948 inizia a creare i suoi primi fucili, doppiette a cani esterni, classiche nella forma e nella sostanza. L’eleganza e la solidità delle prime creazioni trovano un riscontro molto positivo tra i più raffinati appassionati europei e americani di caccia e collezionismo, che iniziano a fare la spola con Marcheno per farsi realizzare l’arma dei propri sogni. La fama di Fausti si diffonde e in breve, siamo negli anni Sessanta con l’Italia che finalmente si è scrollata di dosso le macerie e vive quel boom economico che la porterà ad essere una potenza industriale, la produzione raggiunge vette importanti. La nazione recupera lo spirito creativo che le è consono e per Stefano, nominato nel frattempo cavaliere del lavoro, sono anni di grande impegno. Sono di questo periodo le partecipazioni alle prime grandi fiere internazionali di settore cui si deve la crescita della reputazione del marchio. Il laboratorio dove tutto era iniziato si espande per assumere le forme di un’industria. Ma cresce anche la famiglia di Stefano con la nascita delle tre figlie (Elena, Giovanna e Barbara) che oggi guidano il marchio e che dal padre saranno presto introdotte alla caccia e all’attività aziendale”.