Il palazzo della Consulta ha ospitato la presentazione dei nuovi distintivi della polizia.
L’aquila per tutti, dall’agente al dirigente generale: i nuovi distintivi della polizia, disegnati da Michele D’Andrea e presentati a Roma al palazzo della Consulta, completano simbolicamente la smilitarizzazione del corpo iniziata con la riforma del 1981. Dopo il riordino delle carriere del 2017 la polizia ha sentito l’esigenza di rivedere i distintivi. E con questa operazione, spiega il capo della polizia Franco Gabbrielli, «sottolinea il vero nocciolo valoriale della 121». La legge infatti non ha solo smilitarizzato la polizia. Ha anche «disegnato l’amministrazione della pubblica sicurezza» con al centro il ministero dell’Interno che si ramifica sul territorio attraverso prefetture e questure.
Detto altrimenti, si legge in una nota dello stesso Gabbrielli, «l’autorità di pubblica sicurezza non può non esser incarnata da un’autorità civile: è un fondamento della nostra democrazia». Prima della cerimonia ufficiale, nel quale è stato proiettato un video dedicato, Gabbrielli ha presentato i nuovi distintivi della polizia al Presidente della Repubblica.
L’immagine dei distintivi è tratta dal video ufficiale.