Legittimo il divieto di detenzione armi al pensionato di Vaprio d’Adda che nel 2015 sparò e uccise un ladro.
Il divieto di detenzione armi è legittimo, ma considerati gli sviluppi giuridici è legittimo anche presentare una nuova richiesta di porto d’armi. È il nucleo della sentenza del Tar della Lombardia. Formalmente respinto dunque il ricorso del pensionato di Vaprio d’Adda che nel 2015 sparò e uccise un ladro introdottosi nella sua abitazione.
Il Tar non dà peso all’archiviazione del procedimento penale per omicidio. Ai tempi della decisione della prefettura di Milano, è il senso, c’erano gli estremi per imporre il divieto di detenzione armi. L’uomo, le cui generalità sono coperte da omissis ma a cui si può facilmente risalire dalle cronache dell’epoca, potrà comunque presentare nuova richiesta di porto d’armi. E, ferma restando ogni autonoma valutazione sull’affidabilità, l’amministrazione dovrà tener conto anche dell’archiviazione del procedimento penale.