Dopo l’approvazione del testo che riforma la legittima difesa, la discussione si sposta sul ddl che intende alzare il limite di potenza delle armi di libera vendita.
Stamani gran parte della stampa ha aperto annunciando che, sull’onda dell’approvazione della nuova legittima difesa, la Lega ha presentato un disegno di legge che ampli la gamma delle armi di libera vendita. L’intenzione è alzare da 7,5 a 15 joule il limite dell’energia erogata da un’arma ad aria compressa perché sia possibile acquistarla senza licenza. Ora, è vero che il ddl è stato presentato alla Camera, prima firmataria la leghista Vanessa Cattoi. Ma non è notizia di oggi. Come si rileva dal sito ufficiale della Camera, il testo è stato annunciato l’11 ottobre 2018. È stato peraltro assegnato alla commissione Affari costituzionali lo scorso 11 marzo. Il ddl, che di fatto si limita a emendare il limite di potenza delle armi di libera vendita, è stato sottoscritto da 63 deputati leghisti.
Il faro acceso dall’opinione pubblica ha innescato la reazione del vicepremier Luigi Di Maio, che si è affidato a un post su Facebook per rimarcare che “un Paese con la libera circolazione delle armi” non lo vuole. Né vuole che, se mai avrà un figlio, “trovi il modo di comprarsi facilmente una pistola”. Il capo politico dei 5 Stelle ha dunque annunciato che “nessun eletto del Movimento voterà” il ddl Cattoi. Anche perché “più sicurezza non vuol dire certo più armi in strada, al contrario”.