Con 373 voti Montecitorio dice sì alla riforma della legittima difesa. Si torna al Senato per il voto finale.
Il secondo sì alla riforma della legittima difesa è arrivato in serata. Con 373 voti favorevoli, 104 contrari e 2 astenuti la Camera ha approvato il disegno di legge in discussione. Adesso il provvedimento torna al Senato per quella che si presume sarà la votazione finale. Il terzo passaggio si è reso necessario dopo la correzione di un errore formale a Montecitorio: nel testo era ancora presente un riferimento alle risorse stanziate per il 2018.
A favore della nuova legge sulla legittima difesa hanno votato compattamente Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Sì, verrebbe da dire a bocca stretta, anche del Movimento 5 Stelle, che al momento del voto non ha mandato in aula alcun rappresentante del governo. E 25 deputati del partito di maggioranza relativa non hanno preso parte alla votazione. Lo rivela l’Ansa che lo desume dall’analisi dei tabulati. Che «nessuno si metta in testa che con questa legge ci sarà il far west», commenta alla stessa Ansa Francesco D’Uva, capogruppo 5 Stelle a Montecitorio. «Ci sarà sempre un’indagine», sembra mettere le mani avanti il presidente dei deputati del Movimento, «e spetterà sempre al giudice valutare la legittimità della difesa».
Poco prima del voto finale, i deputati di Forza Italia hanno esposto degli striscioni con su scritto “Finalmente una cosa di centrodestra”.
Il disegno di legge sulla riforma della legittima difesa
Due i principi cardine del ddl in esame: che la difesa sia sempre legittima, e la presunzione che chi si difende si trovi sempre “in uno stato di grave turbamento”.
Alla nuova norma è dedicata anche “Legittima difesa”, la pubblicazione di Armi Magazine in edicola da questi giorni.