La Camera a maggioranza democratica ha approvato due disegni di legge sul controllo delle armi: l’obiettivo è estendere i background check, ossia il controllo dei precedenti di chi intende acquistare un’arma.
Sul controllo delle armi i democratici americani fanno sul serio. Con 240 voti contro 190, la Camera ha infatti approvato il disegno di legge HR8, prima firma Thompson, che estende i background check anche all’acquisto di armi tra privati, se effettuato online o ai gun show. E nel giro di ventiquattro ore le luci verdi (228 a 198) si sono accese anche su un secondo provvedimento. L’Fbi avrà a disposizione 10 giorni, e non più 3, per il controllo approfondito dei precedenti di chi intende acquistare un’arma. È la prima – doppia – iniziativa sul controllo delle armi da quando i democratici hanno ripreso la guida della Camera nelle elezioni di medio termine.
Da qui alla promulgazione ci sono però due ostacoli quasi insormontabili. Il Senato, a maggioranza repubblicana, e soprattutto Donald Trump. Stando a voci della Casa Bianca riportate dall’agenzia Reuters, i consiglieri hanno già suggerito al presidente di opporre il veto sospensivo qualora il provvedimento arrivi sulla sua scrivania dopo l’eventuale sì del Senato. La nuova norma, è quanto filtra, confliggerebbe col secondo emendamento. Nel frattempo l’Nra dà battaglia su tutti i canali.
Di per sé i due provvedimenti non sono particolarmente cattivi contro i proprietari di armi. Ma l’effetto simbolico è dirompente: sulle armi, e sul controllo delle armi, si può legiferare, sembrano suggerire i democratici. E la corsa alle elezioni presidenziali del 2020, con relativa sfida per la nomination, si tinge di un tema cruciale.