Maria Cristina Caretta (Fratelli d’Italia) si dice soddisfatta per quanto stabilito dalla circolare interpretativa del Viminale sull’articolo 43 del Tulps che disciplina il rapporto tra concessione del porto d’armi, condanne penali e riabilitazioni.
Maria Cristina Caretta esulta per quanto stabilito dalla circolare del Viminale su porto d’armi, condanne penali e riabilitazioni. Come chiarito dagli uffici dell’Interno, non può esistere automatismo tra condanna penale e diniego del porto d’armi in caso di riabilitazione.
«Sono orgogliosa di questo risultato», commenta la deputata di Fratelli d’Italia. Insieme a Emanuele Prisco, la Caretta aveva presentato un’interrogazione parlamentare sul tema all’inizio di giugno. Finalmente c’è «una parola definitiva» sull’interpretazione dell’articolo 43 del Tulps. Secondo la Caretta in questo modo si chiarisce «in modo inequivocabile» che sulla questione la legge «deve essere uguale per tutti». Soddisfatti anche Monica Ciaburro e Salvatore Deidda, cofirmatari del ddl che intendeva modificare proprio questo aspetto del testo unico di pubblica sicurezza.