Sono le riflessioni di Ottavio Mencio ad aprire il nuovo numero di Beccacce che Passione 5 2018, in edicola dal 5 settembre.
Mencio si sofferma sul fatto che i nostri luoghi di caccia contribuiscono in gran parte ad arricchire, stagione dopo stagione, il nostro bagaglio di esperienze. E il tempo che trascorriamo nel bosco ci consente di rileggere la nostra vita di cacciatori e di crescere anche come uomini. Dove cacciamo e quanto tempo trascorriamo percorrendo i nostri sentieri di caccia sono quindi fattori che contribuiscono in maniera determinante a forgiare la nostra capacità di tradurre il linguaggio del bosco e della natura, e a fare di noi dei buoni cacciatori.
A queste note che toccano le corde dei lettori più sensibili, segue invece un approfondimento sul nuovo sodalizio specializzato Ubi, Unione per la beccaccia – Italia, che raccoglie sotto un unico tetto gli appassionati della regina. Confluiscono così insieme le storie diverse di Club della Beccaccia e Beccacciai d’Italia.
Di nuovo poi uno scritto dedicato alla filosofia della caccia alla beccaccia firmato David Stocchi: cacciare la beccaccia da soli è un po’ come scalare una montagna in stile alpino. Entrambi i modi rappresentano, con le logiche ed evidenti differenze, la massima espressione di una certa etica che il beccacciaio e l’alpinista possono mettere in atto per il raggiungimento del loro obiettivo.
Si torna a parlare di gestione della beccaccia nell’articolo del tecnico faunistico MarcoTuti che disegna una mappa dei diversi tempi e modi di caccia alla beccaccia nel Paleartico occidentale, evidenziando il perché e le differenze da Paese a Paese in “zona UE”. Ma la popolazione di beccaccia nel Paleartico occidentale è una e le criticità sorgono soprattutto considerando che i confini di questa regione travalicano quelli dell’Unione europea; e qui le cose si complicano ancor più…
Di etica venatoria parla anche Rossella Di Palma, che sottolinea, ispirandosi alla filosofia che anima i field trial inglesi, il fatto che, al di là delle normative vigenti, sono anche le regole non scritte, quelle della buona educazione, a fare la differenza a caccia.
E per la prima volta su Beccacce che Passione la vivace penna di Eleonora Vignato, che commemora a dieci anni della sua morte la figura titanica di Mario Rigoni Stern, celebrato in occasione di una giornata organizzata ad Asiago da Uncza per ricordare l’uomo, lo scrittore, il cacciatore.
Sotto la lente, inoltre, indice cinegetico di abbondanza, indice di pressione di caccia e sforzo di caccia della Scolopax rusticola in Italia nella stagione 2017-18. In attesa che si apra il sipario sulla nuova stagione di caccia tira le somme il tecnico faunistico Marco Tuti (commissione scientifica Ubi).
La dottoressa Fabrizia Sanchi e il dottor Michele Bravin (ambulatorio veterinario associato F. Sanchi & M. Bravin) sono sempre a vostra disposizione per rispondere ai vostri dubbi e alle vostre richieste di chiarimento circa la salute e la cura dei vostri cani, e sempre ai nostri compagni di caccia è dedicata la rubrica di Felice Modica Cuore di Cane.
Anticipano le pagine ddedicate agli approfondimenti sulle attrezzature per la caccia alla beccaccia le riflessioni del professor Silvio Spanò relative ai dati di Ali d’Italia della passata stagione, che propone ai lettori una nuova prospettiva interpretativa delle informazioni raccolte durante la stagione di caccia 2017-2018.
Passiamo a fucili e cartucce: su questo nuovo numero i test del nuovo sovrapposto Benelli 828 U Beccaccia, della Baschieri & Pellagri F2 Short Range dispersante calibro 20 e la ricetta di ricarica per una dispersante in calibro 28.
Completano il numero le vostre lettere e le vostre foto, le consuete rubriche, news e test prodotti dedicati alla caccia alla beccaccia. Buona lettura.