Maria Cristina Caretta, Salvatore Deidda e Monica Ciaburro (Fratelli d’Italia) hanno presentato un ddl che modifica l’articolo 43 del Tulps. L’obiettivo è riformare in senso estensivo la legge sulla revoca del porto d’armi, e sulla sua concessione, in caso di condanna penale e successiva riabilitazione.
A ridosso della chiusura estiva delle Camere, il gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia ha presentato una proposta che modifica la legge sulla revoca del porto d’armi. Anzi: sulla revoca e sulla sua mancata concessione in caso di precedenti penali e avvenuta riabilitazione. Nel mirino c’è l’articolo 43 del Tulps, da riformare pesantemente secondo i firmatari Caretta, Deidda e Ciaburro. I tre deputati propongono infatti che tutti i cittadini riabilitati, a prescindere dal reato per il quale sono stati giudicati, possano ottenere o mantenere la licenza di porto d’armi una volta “azzerati i conti con la giustizia”. Si attende, alla ripresa dei lavori, il testo dell’articolato per capire quali potranno essere gli spazi d’azione. E si attende anche una presa di posizione, in un senso o nell’altro, della maggioranza, notoriamente eterogenea sull’argomento armi.