Nel corso di una lunga intervista, Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, ha posto al presidente del consiglio Giuseppe Conte una serie di domande sulla riforma della legittima difesa.
Sono tre le domande che Marco Travaglio ha posto al premier Giuseppe Conte sulla riforma della legittima difesa. E il presidente del consiglio ha chiarito una volta di più quale sia l’indirizzo politico del governo da lui presieduto. Si tratta di «risparmiare a chi spara per difendersi il calvario» di un processo penale. In ogni caso la norma, una volta approvata, non rappresenterà un incentivo a farsi giustizia da soli. Né, chiarisce il primo ministro, «ad armarsi tutti» o a sostituire i compiti delle forze dell’ordine con l’autodifesa. All’esplicita domanda posta dal direttore del Fatto Quotidiano nel corso dell’intervista, Conte ha infine specificato di non avere il porto d’armi né di avere intenzione di prenderlo. Il capo del governo ritiene infatti che «possedere un’arma e tirarla fuori esponga addirittura, in certe circostanze, a rischi maggiori».