Allestimento fuori dagli schemi per una delle carabine più interessanti tra quelle “primo prezzo”, la Weatherby X Vanguard S2 Black Reaper cal. .300 introduce alcune migliorie di sostanza alla Series 2 del produttore americano
Weatherby X Vanguard S2 Black Reaper cal. .300 oggetto di questo articolo appartiene alla linea Wby-X, una gamma di fucili e carabine che va ad affiancarsi alla normale produzione Weatherby intervenendo con una serie di ritocchi cosmetici e assai ben più sostanziali miglioramenti meccanici per offrire armi accattivanti sotto tutti i punti di vista (tecnologico, estetico e di prezzo) a un pubblico di giovani. In questa logica sono inquadrabili i teschietti intrecciati di cervo dell’allestimento Whitetale bonz, i teschietti di cinghiale del Hog Reaper, la trama lavica con inserti rosa del Gh2 (Girl Hunt 2), i teschi di cervo in fiamme del Blaze e, alla fine, anche loro, i funerei teschietti della Black Reaper, tutti pattern sviluppati da Proveil con la tecnica Hdz (High Definition Z-depth).
Per fortuna, ci viene da pensare, esistono anche gli allestimenti Typhon e Kryptec, decisamente più convenzionali. Di questa serie Wby-X, Ed Weatherby (presidente e amministratore dell’azienda) dice che è “molto più che una linea di prodotto ma un’attitudine, uno stile di vita, un elemento di distinzione che porta il singolo a distinguersi dalla massa”. Proposto nelle piattaforme Vanguard Series 2, Pa-08, Sa-08 e 459, questo nuovo stile è dedicato a una nuova generazione di cacciatori e tiratori, quelli che vogliono sentirsi fuori dagli schemi. Spostiamo adesso la dissertazione sulla meccanica e la balistica dell’arma, un terreno che ci è più congeniale.
Il nuovo allestimento interviene sulla serie Vanguard S2 e rappresenta, di questa, uno sviluppo. Trattassimo di software, parleremmo di una release 2.01 che va a migliorare la 2 con interventi di modesta entità ma sostanziali per affinare un progetto che già abbiamo apprezzato. La serie Vanguard è la proposta che Weatherby ha introdotto nel 1970 ad affiancare la sua apprezzatissima serie Mark V (in produzione dal 1957) per accedere ad un mercato più vasto, quella dei cosiddetti “budget rifle” (fucili di fascia economica); Vanguard conserva molti punti di forza che hanno fatto la fortuna della Mark V ma consente di attuare dei risparmi considerevoli in fase di produzione (risparmi ottenuti, tra l’altro, con l’adozione di un otturatore a 2 alette contro le 6, e addirittura 9 per i calibri magnum, della Mark V e di una calciatura in sintetico). I cultori del marchio non la considerarono una vera Weatherby fino al 1988, quando con l’introduzione dei .270 Wm e .300 Wm furono adottati i primi calibri proprietari Weatherby. Oggi, il nuovo allestimento Vanguard è presentato nei calibri .22-250 R, .223 R, .243 W, .25-06 R, .257 Wby Magnum, .270 W, .300 Wm, .300 Wby Magnum, .30-06 Springfield, .308 W, .338 Wm, 7 mm-08 R e 7 mm Rem Magnum.
In .300 Weatherby Magnum
Quello in esame è in calibro .300 Weatherby Magnum, un caricamento elaborato da Roy Weatherby tra il 1944 e il 1945; Roy sviluppò la sua azienda attorno ad un’intuizione che, negli anni ’40, rappresentava una scelta in contro-tendenza: la sua filosofia venatoria, infatti, privilegiava la combinazione di palle leggere spinte ad altissime velocità anziché quella all’epoca imperante (pesanti palle spinte a velocità più basse).
Nell’assoluto deserto di soluzioni balisticamente accettabili per raggiungere il suo scopo, Roy partì dallo sviluppo di nuovi calibri Magnum ad altissime prestazioni tra cui, appunto, il .300; oggi l’azienda realizza munizionamento completo solo nei calibri proprietari e non in quelli standard, che pure propone nelle sue carabine. L’unica eccezione a questa regola fu fatta nel 1997, quando furono approntati piccoli lotti di cartucce standard, oggi più una curiosità e oggetto di collezionismo che altro. Il passaggio dal primo Vanguard alla Series 2 per poi arrivare a questa gamma Wby-X ha portato alcune modifiche al progetto iniziale. L’arma lanciata nel 1970 presentava alcune semplificazioni rispetto al modello Mark V, in primo luogo all’otturatore che, come scritto, disponeva di due sole alette di chiusura.
Presentava inoltre un calcio molto semplice, pur se di gradevole aspetto, e una sicura a due posizioni. Uno dei suoi punti di debolezza era lo scatto, che non entusiasmava. In molti, però, considerando il prezzo d’acquisto e l’opportunità di possedere una carabina Weatherby capace di piazzare tre colpi all’interno di un cerchio di 1,5 Moa, sapevano accontentarsi e la Vanguard divenne subito un best seller.
La sua produzione era realizzata, e continuerà ad esserlo fino ai giorni nostri, in Giappone da Howa, marchio in grado di fornire standard qualitativi all’altezza delle aspettative degli americani e considerevoli risparmi. La Series 2 (S2) nel 2011 porterà modifiche significative: un nuovo calcio in polimero Griptonite, con inserti grippanti nelle aree di contatto e un disegno più efficace, uno scatto Match con componenti in lega leggera (in due tempi, in grado di garantire una pressione di sgancio di 2 libbre e mezzo), una sicura a tre posizioni e una precisione superiore, garantita sub-Moa con munizionamento Weatherby o cartucce di alta gamma di altri produttori. Rimaneva, a detta degli osservatori più severi, qualche elemento di criticità, concentrato sul calcio la cui pala, nonostante l’arma non sia fornita di mire metalliche e preveda quindi l’impiego di un sistema ottico di puntamento, non era perfettamente conformata a queste esigenze.
Con la serie Wby-X il calcio presenta un profilo Monte Carlo più accentuato che rende più agevole l’appoggio della guancia. Il calcio, sempre in polimero, presenta inoltre un calciolo efficace e, in due versioni (la Gh2 e la Whitetail Bonz Compact), è prevista una pala particolarmente corta con un sistema di spessori che consentono di adattarne la lunghezza alle esigenze di un utente in crescita e confermano la destinazione delle Wby-X a un pubblico giovane; l’astina, rastremata, presenta la parte inferiore squadrata per facilitare il tiro in appoggio. L’accoppiamento con l’azione è garantito da un recoil lug integrato all’azione; manca il bedding ma la sua assenza non si fa notare. La meccanica della carabina si ispira al disegno Mauser: due tenoni contrapposti consentono di manovrare l’otturatore con un movimento rotatorio di 90 gradi. Sull’otturatore, monolitico, sono presenti scanalature longitudinali per ridurne il peso e facilitare lo scorrimento e tre fori per lo smaltimento di eventuali gas sviluppatisi da un’eventuale rottura del bossolo. Sono previsti un estrattore ad unghia ed un espulsore elastico.
L’otturatore va a sovrammettersi al fondello della cartuccia, inglobando quindi la culatta e formando, insieme alla scatola di culatta, quella struttura a “tre anelli” concentrici che conferisce massima resistenza al sistema.
Scatto e sicura
Per quanto riguarda lo scatto, la pressione di sgancio è registrabile tra un limite inferiore di 2,5 libbre e uno superiore di 5 (1.150 – 2.300 grammi circa), un intervallo sufficientemente ampio per soddisfare le preferenze di un’ampia schiera di cacciatori. Per procedere con la regolazione è necessario rimuovere il calcio.
La sicura manuale presenta tre posizioni con quella intermedia che va a bloccare lo scatto ma non l’otturatore, che può quindi essere azionato per camerare o estrarre una cartuccia dalla camera. Non manca un indicatore visivo di percussore armato. La canna montata è forgiata e martellata a freddo, presenta la volata incassata per proteggere la rigatura da eventuali urti e, per tutti i calibri, è lunga 24 pollici, così da soddisfare le esigenze dei calibri Magnum e, a maggior ragione, di quelli meno prestanti. Il contatto tra canna e calciatura è limitato ad un unico punto, così da lasciarla libera di vibrare e raffreddarsi più velocemente; non è ancora free floated come preferirebbero gli appassionati più esigenti.
Non sono presenti organi di mira ma i fori filettati per l’aggancio di slitte e attacchi. Abbiamo utilizzato un variabile Zeiss 3-12×50 Conquest Dl. L’autonomia dell’arma è garantita da un serbatoio fisso bifilare imperniato anteriormente e in grado di contenere 3 cartucce. La sua suoletta è realizzata in alluminio così come la guardia del grilletto.
di Matteo Brogi
Weatherby X Vanguard S2 Black Reaper cal. .300 Weatherby | |||||||
Costruttore: Weatherby, www.weatherby.com | |||||||
Importatore: Bignami, tel. 0471 803000, www.bignami.it | |||||||
Modello: X Vanguard Series 2 Black Reaper | |||||||
Tipo: carabina bolt action a ripetizione manuale | |||||||
Calibro: .300 Weatherby | |||||||
Caricatore: 3 colpi | |||||||
Sistema di scatto: a due tempi regolabile | |||||||
Organi di mira: fori filettati per l’applicazione degli attacchi | |||||||
Sicurezze: cursore manuale a 3 posizioni | |||||||
Lunghezza canna: 610 mm | |||||||
Lunghezza totale: 1.130 mm | |||||||
Materiali: acciaio, calciatura in polimero | |||||||
Finitura: ossidazione opaca | |||||||
Peso: 3.400 grammi |