Scontro PD – Lega su armi e legittima difesa

A poche ore dal dibattito parlamentare, scoppia la polemica politica tra maggioranza e Partito Democratico in tema di armi e legittima difesa. Pesa la firma che Salvini appose sul documento del Comitato Direttiva 477 a Hit Show, durante la campagna elettorale.

Matteo Salvini: Scontro PD - Lega su armi e legittima difesa
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Alla vigilia della discussione parlamentare su armi e legittima difesa, scoppia la polemica tra il governo, in particolare la Lega, e il Partito Democratico. A dar fuoco alla miccia ha contribuito anche l’articolo di Marco Mensurati e Fabio Tonacci che, su Repubblica di ieri, hanno ripescato l’impegno assunto da Salvini a Hit Show. Impegno peraltro firmato pubblicamente e di cui anche su questo portale avevamo dato notizia il 13 febbraio. Allora, nel pieno della campagna elettorale, l’attuale ministro dell’Interno sottoscrisse il documento del Comitato Direttiva 477 che, tra gli altri aspetti, richiedeva il coinvolgimento dei produttori di armi in ogni futura discussione in materia.

Sul proprio profilo Facebook Ettore Rosato, vicepresidente della Camera, attacca Salvini sostenendo che “forzi la mano per sostenere la sua lobby. Nel frattempo tutto il mondo, argomenta Rosato, sta cercando di porre un argine alla diffusione delle armi. Sulla stessa linea anche Alessia Morani che dal proprio profilo Twitter chiama alla mobilitazione, perché questi signori sono veramente pericolosi. Su Repubblica di oggi compare peraltro la risposta di Matteo Salvini, interpellato da Mensurati e Tonacci all’indomani del primo articolo. «Quando parlo di latte sento gli agricoltori, quando parlerò di armi sentirò i produttori di armi», sono le parole che il quotidiano attribuisce al ministro dell’Interno. Che peraltro specifica di non volere «la corsa alle armi». Né, aggiunge, gli interessa «far vendere le pistole».

Dopo quarantacinque giorni in cui la narrazione politica è stata totalmente assorbita dall’immigrazione, d’un tratto la discussione si sposta su un altro obiettivo. Proprio quando mancano poche ore all’avvio del dibattito in commissione Giustizia al Senato.