Mercoledì in commissione il ddl di iniziativa popolare sulla legittima difesa

A Palazzo Madama discussione sul ddl di iniziativa popolare sulla legittima difesa
© Brian Kinney / Shutterstock.com

È stato calendarizzato per mercoledì 18 luglio il dibattito in commissione: all’ordine del giorno anche il ddl di iniziativa popolare sulla legittima difesa. A seguire i quattro disegni di legge connessi (due di Forza Italia, uno di Fratelli d’Italia, uno della Lega).

A Palazzo Madama discussione sul ddl di iniziativa popolare sulla legittima difesa
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D’un tratto, dopo una settimana in cui se n’è parlato ogni ora, è arrivata la notizia: mercoledì 18 luglio, alle ore 10, la commissione Giustizia del Senato discuterà il ddl di iniziativa popolare sulla legittima difesa. Anzi: come si legge nella nota ufficiale, tratterà tutti i disegni di legge in tema. Partendo però, almeno sulla carta, dal ddl 5, ossia il provvedimento di iniziativa popolare presentato nella XVII legislatura e riproposto in quella attuale.

A seguire, i ddl a prima firma La Russa (Fratelli d’Italia) e Caliendo (Forza Italia) che propongono di modificare l’articolo 52 del codice penale. All’ordine del giorno anche la discussione del ddl presentato da un altro senatore forzista, Massimo Mallegni. In questo caso, la proposta si concentra sull’articolo 55 del codice penale e prevede alcuni criteri di esclusione della punibilità per eccesso colposo di legittima difesa. Poi la tanto attesa proposta della Lega (primo firmatario Massimiliano Romeo, ddl 392). Il disegno di legge presentato dai senatori del Carroccio peraltro si compone di un solo articolo.

La proposta della Lega sulla legittima difesa

La Lega propone di aggiungere un comma alla fine del già citato articolo 55 del codice penale. Si deve escludere la punibilità, chiedono i leghisti, quando l’eccesso di legittima difesa sia da imputare al “condizionamento psicologico” di cui l’aggressore (“colui verso il quale la reazione sia diretta”) sia responsabile. Relatore dell’intera discussione sarà il senatore Andrea Ostellari, il presidente leghista della seconda commissione. Verosimilmente si tenterà di arrivare in aula con un testo base nato dalla sintesi delle diverse proposte.