In un’intervista a Il Giornale, Silvio Berlusconi rende esplicita la disponibilità di una convergenza di Forza Italia sulla legittima difesa. Gli azzurri auspicano che la Lega si faccia carico della riforma imponendola alla maggioranza di governo.
La posizione di Forza Italia sulla legittima difesa – anzi, «sul diritto alla difesa» – è chiara. Sono stati addirittura gli azzurri a sollevare per primi il tema della sua riforma. E faranno di tutto perché la Lega riesca a mettere in atto questo punto del programma di governo, già parte del programma elettorale della coalizione di centrodestra. Parola di Silvio Berlusconi, che si è espresso così in un’intervista ad Adalberto Signore de Il Giornale. L’ex premier ritiene che la Lega potrebbe dover vincere le resistenze del suo partner di governo, il Movimento 5 Stelle, nell’affrontare la riforma della legge. Ma assicura che Forza Italia sulla legittima difesa sarà coerente.
Berlusconi critica infatti l’impostazione della norma in vigore, «uno strumento giuridico» che risale al codice Rocco e che «riflette l’impianto idealistico dello Stato fascista. Questa impostazione», commenta il leader forzista, «fortemente limitativa dei diritti del cittadino, assegnando allo Stato il monopolio dell’uso legittimo della forza concede al cittadino il diritto di difendersi solo in casi eccezionali». Poi la puntura, immancabile, al partito di maggioranza relativa: «non mi stupisce che piaccia ai Cinque Stelle, ma è lontanissima da quella liberale».
Chiarendo poi fino in fondo la posizione di Forza Italia sulla legittima difesa, Berlusconi chiede che a «chi si è dovuto difendere, lo Stato assicuri la copertura delle spese» legali. «Chi è stato costretto a reagire per difendere la propria vita non può essere anche rovinato economicamente da processi decennali». Tutto ciò però non implica un allargamento delle maglie per la concessione del porto d’armi; anzi, potrebbe essere necessaria maggior attenzione per il suo rilascio.