Dal 1° dicembre entra in vigore il decreto interministeriale per l’esportazione delle armi comuni e private
L’esportazione delle armi passa attraverso il filtro di nuove norme. Di base è consentita infatti solo a imprese autorizzate. Per i privati sono introdotte nuove regole per il trasferimento temporaneo di armamenti e munizioni.
A prescindere dell’uso sportivo, di riparazione o espositivo.
Dal 1° dicembre 2016 è infatti in vigore il decreto interministeriale del 14 settembre che norma l’esportazione delle armi. E, alla vigilia dell’Immacolata, l’Agenzia delle Dogane ha informato gli operatori del settore delle novità introdotte.
Dal 1° dicembre è in vigore il decreto sull’esportazione delle armi
Solo alcuni soggetti possono effettuare le operazioni di esportazione definitiva di armi comuni da sparo. Nella fattispecie, si identificano nelle ditte autorizzate e nelle persone che trasferiscono all’estero residenza o domicilio. Il decreto recepisce inoltre le modalità informatizzate delle esportazioni e il nuovo codice doganale dell’Unione Europea. La dichiarazione di esportazione è subordinata alla presentazione alla dogana della licenza di polizia.
Le disposizioni in esame si applicano all’esportazione delle armi comuni e private e non di materiali d’armamento. Per questi si continua a fare riferimento alla legge 185/90. Si tratta infatti di materiali che, requisiti o caratteristiche tecnico-costruttive e di progettazione, sono costruiti per un prevalente uso militare o di corpi armati o di polizia.